Perfect Blue fa il suo debutto cinematografico in Italia con una versione restaurata in 4K in occasione della stagione 2024 degli Anime al Cinema. Nonostante sia stato rilasciato nel 1997, finora il film non è mai stato proiettato nelle sale italiane. Dopo il successo nei cinema statunitensi, grazie alla collaborazione tra Nexo Digital e Yamato Video il film sarà in programmazione nel nostro paese nei giorni 22, 23 e 24 aprile.
Perfect Blue
Diretto da Satoshi Kon e basato sul romanzo di Yoshikazu Takeuchi Perfect Blue: Complete Metamorphosis, il film è un thriller psicologico che offre uno sguardo avvincente e critico sull’industria dell’intrattenimento e sulla cultura otaku.
Il lungometraggio anticipa tematiche che verranno ampiamente discusse nei decenni successivi, come lo stalking, oltre ad affrontare questioni trattate dettagliatamente nel corso del Novecento, esplorando i temi dell’identità e della percezione della realtà.
La trama ruota attorno all’idol Mima Kirigoe, giovane cantante pop che abbandona la sua carriera musicale per cercare di affermarsi come attrice. Il suo passaggio all’industria cinematografica si rivela tuttavia molto più difficile e inquietante di quanto avesse potuto immaginare.
La colonna sonora del film
Una delle caratteristiche più sorprendenti della colonna sonora di Perfect Blue è la sua doppia natura, che riesce a criticare e al tempo stesso elogiare il J-pop, il genere musicale tuttora dominante in Giappone. Le canzoni leggere presenti nell’album sono state scritte sia da compositori di colonne sonore come Masahiro Ikumi (Angel of Love) e Makoto Mitsui (Alone but At Ease) che da vari autori pop di successo.
Le canzoni del film di Satoshi Kon sono state eseguite da Misia, stella emergente del J-pop all’epoca della produzione del film: l’anno successivo all’uscita di Perfect Blue, il suo album di debutto ha registrato un notevole successo, vendendo oltre 10 milioni di copie. È ironico notare come il film che ha lanciato la carriera di Misia, nonostante abbracci l’estetica e la cultura del J-pop, sollevi domande critiche sulla natura stessa del successo nel mondo dell’intrattenimento giapponese.
In un atto di destrutturazione dell’immagine patinata e artificiale degli idoli pop, Perfect Blue scava sotto la superficie per esplorare la complessità e la fragilità dell’identità personale di queste figure pubbliche.
L’ambiguità della musica è anche rintracciabile nel testo dell’opening track del film, Angel of Love, che può essere interpretato come un’ode alla devozione dei fan, ma al tempo stesso rivela sfumature sinistre che mettono in discussione l’integrità della relazione tra gli idoli pop e i loro fan.
Quegli occhi che ti guardano,
Quella voce dolce e quelle mani gentili,
Esistono solo per te,
Proteggendoti da così vicino.
Questi versi, in particolare, sembrano essere deliberatamente equivocabili e sembra che abbiano contribuito a far pensare ai suoi fan (e in particolare ad uno di essi…) che l’idol sia assimilabile ad un oggetto di loro esclusiva proprietà.
Ma la vera forza della colonna sonora di Perfect Blue si manifesta nel suo abile gioco tra momenti di leggerezza intonati dalle idols e l’oscurità dei suoi brani strumentali: questa ambivalenza tra semplicità e struggimento aggiunge ulteriore profondità all’opera, creando un’atmosfera di tensione e suspense che si intreccia perfettamente con i temi affrontati nel corso del film.
Sebbene sia le canzoni che i brani strumentali possano funzionare in maniera autonoma, è proprio nell’unione e nella contrapposizione tra le due dimensioni che emerge una colonna sonora unica, in grado di incarnare la ricchezza e la complessità di questo grande thriller.
Brani come Uchida’s Theme riflettono il caos emotivo del personaggio da cui prende il nome la composizione e trascinano il fruitore in un’angoscia lontanissima dalla leggerezza dei brani J-pop.
Virtual Mima è probabilmente il brano che riesce maggiormente a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Un ottimo e originale lavoro di scrittura vocale è unito ad inquietanti suoni di sintetizzatori che evocano le colonne sonore degli horror di John Carpenter.
Un altro fra i brani più riusciti è Nightmare, che riesce a incollare lo spettatore allo schermo caricando di tensione le immagini che accompagna. Un arpeggio di synth è ripetuto in loop per quasi tutto il brano, e assieme ad alcune sonorità percussive e a tratti industrial riesce a trasmettere la sensazione che qualcosa si avvicini lentamente senza mai arrivare, almeno fino al climax conclusivo in cui scompare ogni tipo di elemento melodico per lasciare spazio solamente a rumori atonali.
In definitiva, la colonna sonora di Perfect Blue è parte integrante della narrazione filmica, fondamentale per l’esplorazione delle complesse dinamiche psicologiche affrontate nella storia. Attraverso la sua combinazione di canzoni pop e brani inquietanti, la musica riesce a catturare l’essenza del film e ne amplifica l’impatto emotivo, aggiungendo un ulteriore livello di complessità e significato al racconto.