Chi in questo periodo avrà la possibilità di recarsi a Merano sicuramente si sentirà avvolto e coccolato dall’atmosfera di festa che si respira nella bella località termale dell’Alto Adige. Oltre ai suggestivi e tradizionali Mercatini di Natale, immersi in una spettacolare scenografia, Merano offre una ricchissima varietà di eventi ed iniziative sia culturali che artistiche, tra le quali è da evidenziare la notevole mostra “Pictor Optimus” contenente opere di Giovanni De Chirico.
La mostra, che è stata inaugurata il 4 dicembre, sarà aperta al pubblico per un mese intero, fino al 5 gennaio 2020, giorno di chiusura. Ospitata nel Castello Principesco, si trova quindi nel cuore di Merano, nel suo centro storico ed è inoltre vicina a parcheggi per auto, divenendo così facilmente accessibile a tutti. Il Castello Principesco, oggi trasformato in polo museale, veniva un tempo utilizzato come abitazione sia dai Conti del Tirolo sia dai Duchi austriaci quando si recavano nella città di cura per usufruire delle sue terme.
Giorgio De Chirico, il “Pictor Optimus”, è considerato il pittore più noto e più misterioso del Novecento italiano.
È il principale esponente della pittura Metafisica, la corrente artistica in cui, come è stato lo stesso De Chirico a dire, un’opera d’arte per poter divenire immortale deve sempre superare i limiti dell’umano senza preoccuparsi né del buon senso né della logica”.
Ecco che allora ritroviamo qui esposte opere grafiche di vario tipo, in una rara collezione privata, quali incisioni, litografie, acqueforti, in cui sono raffigurati gli enigmi, figure emblematiche ovvero figure sia umane, sia statue, immerse in atmosfere misteriose, come fossero rivelazioni.
In particolare il visitatore troverà raffigurate famose Piazze d’Italia illuminate dalla particolare luce autunnale. Al visitatore sembrerà di essere lì subendo inevitabilmente il fascino dell’atmosfera e dei luoghi.
Potrà inoltre ammirare personaggi ed eroi che sembrano raccontare le loro storie tratte dalla mitologia greca, tematiche che hanno sempre attratto De Chirico perché da esse ricondotto ai luoghi della propria infanzia. De Chirico nasce infatti nel 1888 a Valos, in Grecia. Più tardi, con il fratello Andrea, il più importante legame affettivo della sua vita, viaggerà e soggiornerà, sia in Germania che in Italia, dove morirà, precisamente a Roma, nel 1978.
L’avere abbandonato la propria terra e l’essere sempre in una continua altalena tra i due Paesi, sempre nomade e senza la sicurezza di una Patria, fanno di De Chirico un moderno Ulisse di cui la pittura è specchio. Uno specchio che manda l’immagine di una vita solitaria e tragica incarnata dal mito greco.
Importante dire che tutte le opere, tra le quali una ventina, provenienti sia dall’Italia che dall’estero, coprono un arco temporale di mezzo secolo di attività dell’artista, ma soprattutto recano il titolo a pugno dell’autore stesso e il timbro a secco di Casa De Chirico.
L’organizzazione della mostra è curata da Ars Action, nelle persone di Azzurra Casiraghi, fondatrice, e di Brasilia Pellegrinelli, prima direttrice di note gallerie d’arte e curatrice di mostre nelle capitali più importanti d’Europa, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Merano e il Palais Mamming Museum sede del Museo Civico di Merano.
Art Action, sinonimo di garanzia per la qualità della mostra, è la prima realtà italiana che organizza Mostre – Evento su misura per i prori clienti mettendo al loro servizio la grande arte e presentandola come mai è stata vista.
Direi che già questo sarebbe un buon motivo gustare la mostra e se poi uniamo il fatto che tutti i più grandi critici d’arte collocano Giorgio De Chirico nell’Olimpo dei maestri del Novecento, allora diventa veramente impossibile perderla!