Quando pensiamo ai tempi in cui la famiglia si riuniva davanti al televisore, non possiamo non ricordare il volto cortese, distinto e familiare di Piero Angela che entrava nelle nostre case in punta di piedi per illustrarci attraverso documentari di qualità il fascino della scienza, o per illustrarci attraverso i primi effetti speciali i suoi “viaggi” all’interno del corpo umano.
Da più di un anno è partito per quel viaggio che va oltre il corpo umano e che conduce la sua anima, appassionata, umile e sapiente verso una dimensione sconosciuta. E chissà a quali forme di vita, il padre della divulgazione televisiva racconterà tutto ciò che ha visto nella nostra dimensione terrena.
Nasce a Torino il 12 dicembre del 1928 e muore a Roma il 13 agosto del 2022 all’età di 93 anni, ma ancora lucido e pieno di entusiasmo. Una delle sue ultime dichiarazioni fu:
«Il mio corpo è come una macchina: il motore avrà anche 80.000 chilometri, ma il guidatore ha solo 45 anni»
https://www.youtube.com/watch?v=zKNCQIOVI9w
Divulgazione scientifica: tutto cominciò con Piero Angela
E’ stato definito “il patriarca della divulgazione” e in effetti fu uno dei primi giornalisti in Italia a dare inizio ad un filone documentaristico e a diffondere in maniera ampia il giornalismo scientifico.
Suo padre, il medico antifascista Carlo Angela gli diede un’educazione molto severa e razionale, dal quale assorbì il concetto di “tenersi un passo indietro sempre, mai esibire”. Tuttavia è sempre stato un forte sostenitore del ludendo docere e la sua personalità così composta, ma di sostanza, si forgiò anche grazie allo studio del pianoforte.
«Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. È un po’ come per il pianoforte. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: per avere un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto… Forse anche nella vita è così.»
Questo è quanto affermava Piero Angela e non erano solo parole, bensì la sintesi della sua vita. Con i suoi modi pacati ci ha trasmesso delle curiosità, delle passioni e ci ha dato un valido motivo per accendere ancora la televisione. Nel mare di spazzatura, Quark, Superquark e poi anche Ulisse il piacere della scoperta, condotto dal figlio Alberto ci hanno offerto un’oasi di qualità dei contenuti, pulizia dei modi e grande onestà intellettuale che raccoglieva il senso profondo, didattico e unificante della Televisione di Stato.
Piero Angela e la musica
Il pianoforte faceva parte dell’educazione dei giovani appartenenti alle famiglie borghesi. Piero Angela cominciò a prendere lezioni all’età di 7 anni, ma al di là di questo, egli sviluppò una grande passione per il Jazz e cominciò a prodursi, a suonare con il nome di Peter Angela.
Entrò in contatto con molti professionisti, tra i quali ricordiamo Franco Cerri, scomparso il 18 ottobre del 2021. Nel 1952 lasciò l’attività musicale professionistica perché fu assunto in Rai e cominciò così la sua attività giornalistica.
La passione per il jazz l’ha accompagnato per tutta la vita poiché nel jazz si è autori, si è compositori e improvvisatori in tempo reale.
Piero Angela e la Rai
Il suo primo incarico alla Rai fu quello di cronista per il Giornale Radio, successivamente nel 1954 passò al Telegiornale, fu corrispondente da Parigi e poi dal 1955 al 1968 fu corrispondente da Bruxelles.
Fu conduttore del primo Telegiornale nazionale delle 13:30 nel 1968 e nel 1976 fu il primo conduttore del TG2. Fu inviato di guerra nel 1967 in Iraq, durante la Guerra dei sei giorni e nel 1967 fu in Vietnam.
Si avvicinò al documentario perché affascinato da Roberto Rossellini e nel 1968 realizzò Il futuro nello spazio, una serie di documentari che trattavano il programma spaziale Apollo. Effettuò le riprese negli Stati Uniti e poi fece numerosi collegamenti per la Rai tra i quali il lancio del vettore Saturn V.
Cominciò così la sua attività di divulgatore scientifico e cominciò a produrre numerose trasmissioni di informazione scientifica come Destinazione Uomo (dieci puntate), Da zero a tre anni (tre puntate), Dove va il mondo? (cinque puntate), Nel buio degli anni luce (otto puntate), Indagine sulla parapsicologia (cinque puntate), Nel cosmo alla ricerca della vita (cinque puntate).
Dal 1981 cominciò l’avventura di Quark, titolo preso in prestito dalla fisica:
«Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose.»
Si trattava di un formato particolarmente innovativo, basato non solo sulle spiegazioni in studio, ma anche composta da interviste agli esperti, documentari della BBC, disegni animati di Bruno Bozzetto che avevano lo scopo di spiegare i concetti più difficili.
Dal programma base nacquero Il mondo di Quark, Quark speciale, Quark economia, Quark Europa.
Nel 1986/87 cominciò a sfruttare i primi programmi di grafica del computer e con la collaborazione di suo figlio Alberto realizzò una serie di documentari: La macchina meravigliosa, in 8 puntate, che rappresentava un viaggio dentro al corpo umano, Il pianeta dei dinosauri in 4 puntate, Viaggio nel Cosmo in 7 puntate.
Ancora con il figlio Alberto ha realizzato Quark italiani nel 1988 che comprendeva una serie di documentari naturalistici e sul mondo animale girati in Africa.
Nel 1995 nasce Superquark, un progetto nato per contrastare la concorrenza con Mediaset. Il Programma si collocava in prima serata e durava due ore. Nel 1999 Superquark raggiunse 2000 puntate e nello stesso anno nacquero delle serate monotematiche, gli Speciali di Superquark che affrontavano argomenti di interesse sociale, psicologico e scientifico
Dal 2000 Piero e Alberto Angela sono autori di Ulisse, il piacere della scoperta, una serie di puntate, condotte da Alberto Angela sulle scoperte storiche e scientifiche.
E’ stato curatore di una rubrica su “TV, Sorrisi e Canzoni”, dal titolo Scienza e società. E’ autore di oltre 30 libri.
Altre curiosità su Piero Angela
Ha annunciato nel 2009 di aver scoperto un nuovo autoritratto di Leonardo da Vinci, presente nel Codice di Volo degli uccelli.
Ha inoltre ispirato il personaggio di Piero Papera, conduttore della trasmissione SuperQuack, apparso nel 2002 sul settimanale Topolino. Ha da sempre coltivato l’hobby degli scacchi.
Piero Angela e il suo congedo dai suoi spettatori
Negli ultimi anni, Piero Angela ha fatto i conti con una malattia, senza perdere però l’entusiasmo. Questo fu uno degli ultimi messaggi che lasciò ai suoi spettatori:
“Cari amici mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia”. “È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.
In questa dichiarazione possiamo cogliere il maestro che non smette mai di essere allievo, il divulgatore che vuole raccontare e intrattenere e il suo pubblico al quale spetta il compito di raccogliere i semi della conoscenza per diventare cittadini migliori, impresa difficile in un’epoca complessa come la nostra.