Nella notte tra il 6 e il 7 novembre 1917, a Pietrogrado (dopo un referendum popolare, Leningrado, che una volta si chiamava Pietrogrado, riprese la denominazione originaria di San Pietroburgo, 1703), ebbe inizio l’insurrezione bolscevica guidata da Lenin, che culminò con la presa del Palazzo d’Inverno e la destituzione del Governo provvisorio. L’evento, noto come Rivoluzione d’Ottobre, secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia, segnò l’ascesa al potere dei bolscevichi.

Pietrogrado, inizia l’insurrezione bolscevica
La rivoluzione d’ottobre è la fase finale e decisiva della Rivoluzione russa, iniziata nel febbraio 1917. Segnò inizialmente il crollo dell’Impero russo e poi l’instaurazione della Russia sovietica.
Dopo il rovesciamento della monarchia, la Russia fu travolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica; tra questi ci fu il Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico), guidato da Lenin e Lev Trockij, che decise l’azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij, per prendere il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.

L’insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo. I bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin, estendendo progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l’intervento delle potenze straniere provocò l’inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.
Stiamo parlando di uno degli anni più duri e difficili della Grande Guerra, il 1917, dove la rivoluzione in Russia fece cadere il l’Impero zarista e instaurò uno stato comunista ispirato alle teorie di Karl Marx. La rivoluzione prese corpo in un Paese che si trovava sotto il controllo dello zar Nicola II e vide le forze rivoluzionarie divise in vari orientamenti: dai bolscevichi (Lenin) ai menscevichi.

Già nello stesso anno una prima rivolta, partita da Pietrogrado (San Pietroburgo), portò alla costituzione dei primi Soviet, i consigli elettivi dei rivoluzionari, a cui fecero seguito l’abdicazione dello zar e il ritorno di Lenin in Russia.
La Rivoluzione d’ottobre diede quindi inizio alla difficile e contrastata costruzione del primo stato socialista della storia, dal quale segnò in modo determinante tutto il ventesimo secolo. L’esperimento di socialismo ugualitario e di comunismo nella tradizione teorica di Karl Marx e Lenin, in contrapposizione al modello di sviluppo sociale ed economico capitalistico, si è concluso con un fallimento, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.
Ogni anno, a novembre, Mosca spoggia una parata militare che però non è dedicata direttamente al grandioso avvenimento della storia russa e mondiale del 1917. Nel 1995, infatti, il governo russo approvò la legge riguardante le celebrazioni, dove la parata militare tenutasi a Mosca in Piazza Rossa nel 1941 è in onore del ventiquattresimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.
All’epoca la fortuna in campo militare girava ancora dalla parte nazista ed erano tante le truppe tedesche appostate a poche decine di chilometri dalla città di Mosca. Per lanciare il grande messaggio che la Russia non aveva intenzione di arrendersi, Stalin decise in segreto, con i generali Artem’ev e Žigarev, di organizzare una grandiosa parata militare in Piazza Rossa in onore della Rivoluzione bolscevica.
Il 6 e il 7 novembre, la Russia, fu la protagonista di una rivoluzione che fece tremare il mondo. La parata per la Rivoluzione d’Ottobre a oggi non si tiene più, poiché l’anniversario veniva celebrato dal 1927 al 1990 e la festività è stata abolita dopo il crollo dell’Unione Sovietica. La festa è stata sostituita dalla Giornata dell’Unità Nazionale, celebrata il 4 novembre per ricordare la liberazione di Mosca nel 1612.