Il Centre Pompidou di Parigi è pronto per una trasformazione significativa. Il concorso per la ristrutturazione è stato vinto dallo studio Moreau Kusunoki, in collaborazione con Frida Escobedo Studio. L’iconico edificio, progettato nel 1971 dagli architetti Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini, chiuderà per cinque anni a partire da dicembre 2025 per un atteso restyling che mira a risolvere problematiche tecniche e migliorare la fruizione degli spazi interni.
L’obiettivo della ristrutturazione del Centre Pompidou
Il principale obiettivo di questo intervento è mantenere l’identità originale del Centre Pompidou rispettando la sua conformazione attuale. Come ha sottolineato Laurent Le Bon, presidente dell’istituzione culturale, il progetto si basa su principi di eco-responsabilità, trasformando gli spazi preesistenti in nuove aree culturali e condivise senza aggiungere costruzioni o estensioni.
I dettagli del progetto vincente
Nicolas Moreau e Hiroko Kusunoki, fondatori dello studio parigino, hanno spiegato che la loro proposta si basa su quattro assi concettuali:
- Ampliare la visione originale del Centre Pompidou con nuovi elementi che rafforzino il dialogo tra gli spazi interni e l’ambiente urbano circostante.
- Semplificare e razionalizzare i percorsi espositivi per migliorare l’accessibilità e la fruizione del museo.
- Riqualificare e ottimizzare le sale rendendole più accessibili e trasparenti.
- Preservare l’armonia con la struttura preesistente, mantenendo l’integrità del “manifesto architettonico” del XX secolo.
Il futuro del Centre Pompidou
Il progetto prevede anche l’ampliamento della biblioteca pubblica e la creazione di nuove sale per esposizioni di design e attività musicali, cinematografiche e audiovisive. I dettagli del design preliminare saranno presentati al pubblico a settembre 2024, mentre il progetto definitivo sarà svelato a marzo 2025. I lavori inizieranno ad aprile 2026 e dureranno circa cinque anni, con la riapertura prevista per il 2030.
Renzo Piano, uno degli architetti originali, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto vincente, affermando che esso rispetta lo spirito del Centre Pompidou e lascia spazio per il futuro rinnovamento mantenendo l’integrità dell’edificio.
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