Dopo Robert Lee, Stonewall Jackson, Cristoforo Colombo, adesso è il turno di Theodore “Teddy” Roosevelt. Dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, il movimento iconoclasta sta diventando sempre più fermo e deciso sull’abbattere i monumenti che rappresentano tutti i personaggi ritenuti colonialisti e schiavisti.
Nel nome di George Floyd sono state abbattute le statue di Colombo a Houston e a Minneapolis, in Virginia la statua del generale Robert Lee; nel Regno Unito è toccato a Edward Colston e a Winston Churchill, in Italia è sotto accusa la statua di Indro Montanelli.
Il Museo di Storia Naturale di New York rimuoverà dal suo ingresso il monumento dedicato al Presidente Theodore Roosevelt
Colombo rappresenta il predominio del colonialismo europeo e i genocidi delle popolazioni autoctone, Montanelli è il simbolo del bianco colonizzatore che stupra e violenta le popolazioni, il generale Lee rappresenta il Sud bianco, razzista e schiavista. Personaggi che nei libri di storia sono ricordati per altre imprese, e che adesso diventano simboli da censurare, per abbattere il muro del razzismo e del predominio di un popolo su di un altro.
A San Francisco, nel parco del Golden Gate, è stata abbattuta la statua di un altro ex presidente, il generale nordista Ulysses Grant colpevole di aver posseduto schiavi, e il direttore del vicino De Young Museum, Tom Campbell, ha inquadrato la polemica
Condanniamo la distruzione, ma riconosciamo l’urgenza di contestare narrative storiche distorte, specialmente se riguardano nativi americani o neri.
Adesso sul banco degli imputati troviamo il monumento equestre dedicato al 26esimo presidente americano, Theodore Roosevelt. La statua di bronzo, da tempo bersaglio di proteste, raffigura Roosevelt a cavallo fiancheggiato da un uomo di origine africana e un nativo americano, si trova all’ingresso dell’American Museum of Natural History.
La statua intitolata a Theodore Roosevelt fu realizzata nel 1940. Il monumento è oggetto di proteste da anni, in particolare, a partire dal 2016, il collettivo di attivisti di Decolonize This Place protesta con una marcia annuale in occasione della Giornata Delle Popolazioni Indigene contro la statua di Roosevelt. Il monumento è stato più volte vandalizzato, perché considerato un simbolo di oppressione e discriminazione razziale.
L’abbattimento della statua è stato proposto diverse volte, anche dalla direzione del Museo. Nel 2017 è stata persino istituita una Commissione sui monumenti controversi di New York per abbattere le statue not politically correct, ma il comitato era diviso sulla sua rimozione, così la statua era rimasta al suo posto e il museo organizzò una mostra intitolata Rivolgiti alla statua.
Sul sito web del museo, l’amministrazione spiega:
La statua era dedicata alla celebrazione di Theodore Roosevelt (1858-1919) come naturalista dedicato e autore di opere di scienze naturali. Il padre di Roosevelt era uno dei fondatori del museo e il museo è orgoglioso del suo legame storico con la famiglia Roosevelt. Allo stesso tempo, la statua stessa comunica una gerarchia razziale che non viene condivisa dal museo e dai membri del pubblico.
Il sindaco di New York, Bill De Blasio ha detto che “il Museo ha chiesto di togliere la statua perché in maniera esplicita manda un messaggio inaccettabile, e cioè che indigeni e neri sono razze sottomesse e inferiori. Il mondo non ha bisogno di statue o reperti che non rispecchiano né i valori della persona che intendono onorare né quelli di uguaglianza e giustizia.”
Non è mancata la risposta del presidente Trump, che su Twitter posta un telegrafico ed imperativo: “Ridicolo!“, contestando la decisione presa congiuntamente dal museo e dal comune di New York sulla scia delle proteste seguite all’uccisione del nero George Floyd da parte di poliziotti bianchi a Minneapolis.
A New York il Museo di Storia Naturale non ha ancora fatto sapere che fine farà il monumento a Roosevelt. Finora la presenza della statua equestre era stata difesa come reliquia del suo tempo che, seppure discutibile, poteva essere mantenuta al suo posto a scopo educativo.
Theodore Roosevelt: premio Nobel per la pace e volto eterno su Mount Rushmore
Theodore Roosevelt è stato il 26esimo presidente degli Stati Uniti d’America, dal 1901 al 1909. Per la sua attività politica, riuscì a far firmare un trattato di pace tra Russia e Giappone il 5 settembre 1905, è stato insignito del premio Nobel per la Pace nel 1906. Appassionato del selvaggio West e della caccia, l’ex presidente ha contribuito a formare le collezioni del Museo di Storia Naturale.
E’stato un Presidente riformista, si occupò seriamente dei diritti dei lavoratori e delle politiche ambientali, ma è stato anche populista, infatti ha girato il Paese per ottenere consensi. La sua politica estera fu nettamente interventista e aggressiva: fu uno strenuo difensore degli interessi statunitensi in America latina e nel 1903, grazie a spregiudicate manovre, riuscì a concludere un accordo per la costruzione del Canale di Panama.
La sua effige e’ scolpita su Mount Rushmore assieme a George Washington, Thomas Jefferson e Abraham Lincoln, volti scelti rispettivamente come simboli della nascita, della crescita, dello sviluppo e della conservazione degli Stati Uniti.
Ben Stiller: Sostituiamola con quella di Robin Williams!
Ben Stiller, a seguito delle proteste nei riguardi della statua dell’ex presidente, ha proposto di sostituirla con quella di Robin Williams. e sta riscuotendo seguito tra i fan di Williams, il grande attore tragicamente scomparso l’11 agosto 2014.
Robin Williams
L’idea: rimpiazzare Theodore Roosevelt con una statua di Robin Williams, che nella celebre saga Una notte al museo (interpretata da Stiller stesso) impersonava proprio la statua di cera del Presidente Roosevelt.