Oggi, Primo Maggio, è la festa dei lavoratori. Questa festività è nata nel 1889 in ricordo di una manifestazione operaia avvenuta appunto il Primo Maggio, ma del 1886, per festeggiare tutti coloro i quali lavorano per guadagnarsi da vivere.
Nel corso dei secoli tantissimi artisti hanno deciso di omaggiare questo evento e, in generale, tutti i lavoratori, nelle loro opere d’arte. Grazie a loro abbiamo una moltitudine di scene che raffigurano la vita delle persone comuni così come si svolgeva durante la loro epoca: nei campi, nei conventi, nelle città. Analizzare queste opere è, quindi, molo interessante non solo dal punto di vista storico/artistico ma anche da quello più propriamente antropologico.
Il Primo Maggio attraverso tre opere d’arte
Uno degli esempi più antichi di opera d’arte che celebra il lavoro è il San Girolamo nello studio di Antonello da Messina. Risalente al 1474/75 l’opera è un olio su tavola, tecnica che molto spesso veniva eseguita in quegli anni. Rappresenta San Girolamo, colui che ha effettuato la prima traduzione della Bibbia, intento a leggere nel suo studio. Pur essendo una scena molto intima rappresenta un tipo di lavoro, quello degli studiosi, che era molto importante e già riconosciuto come tale alle fine del 1400.
Lo spettatore è portato ad osservare la scena come se fosse all’esterno di una finestra e vede il protagonista di profilo, in secondo piano, alla sua scrivania. Le molteplici finestre che sono nella stanza giustificano la grande luminosità dell’intera scena. In lontananza si può scorgere il leone, da sempre rappresentato insieme a San Girolamo mentre, in primo piano, troviamo alcuni uccelli che ci sottolineano la quotidianità di una simile immagine.
Un’opera che rappresenta insieme sia il lavoro mentale che quello pratico è La lezione di anatomia del dottor Tulp raffigurata dal pittore fiammingo Rembrandt. Eseguita nel 1632 ci mostra, per l’appunto, la lezione di anatomia tenuta dal dottor Tulp ad un gruppo di studenti di medicina. Egli sta illustrando come sono fatti i tendini di un braccio eseguendo una pratica che veniva effettuata molto in quegli anni, ovvero la dissezione dei cadaveri.
Nel dipinto sono ritratti nove uomini (otto medici più un cadavere) vestiti secondo la moda fiamminga seicentesca. Il modo in cui il dottore tiene il bisturi assomiglia molto a quello in cui un pittore tiene il pennello, e la cosa è stata rappresentata volutamente così dall’artista. L’opera è quindi un elogio del lavoro, sia quello dei medici che quello degli artisti, in un’epoca in cui era già stata riconosciuta una certa proprietà intellettuale a tutti coloro che erano versati nelle arti.
I mangiatori di patate è una celebre opera del pittore olandese Vincent Van Gogh, realizzata nel 1885. Anche questo dipinto rappresenta dei lavoratori, seppur ritratti in un momento di pausa. È sera, i contadini sono tornati a casa dopo una lunga e faticosa giornata nei campi e si apprestano a cenare. Sono in cinque, due uomini e tre donne, e sono tutti raccolti intorno ad una tavolo nella stanza principale illuminata solamente da una lampada ad olio, invenzione da poco arrivata nella case di tutti.
Sono vestiti con gli abiti tipici dell’ottocento olandese e sono rappresentati da Van Gogh con dei visi duri, segnati dal tempo e dal sole preso durante le tante ore passate nei campi. Si stanno per accingere a mangiare delle patate, una cena semplice, frugale, tipica delle persone di ceto sociale basso.
Vincent si sentiva molto vicino ai contadini per la condizione morale nella quale essi riversavano, la loro tristezza era la stessa che provava il pittore che decise quindi di rappresentarli così come erano, senza abbellirli in alcun modo. Un’opera vera, reale, che rappresenta una classe sociale che esegue un lavoro fisico duro e faticoso quotidianamente.
Per ulteriori informazioni su I mangiatori di patate consultare il seguente link: https://metropolitanmagazine.it/van-gogh-lavoro/ .
Ci sarebbero tantissime altre opere d’arte che esprimono la condizione dei lavoratori nel corso delle epoche e che quindi potevano essere nominate in questa celebrazione del Primo Maggio ma, in queste tre, si sono voluti enfatizzare i tre grandi macro gruppi di lavori: quello mentale, quello sia mentale che fisico e quello puramente fisico.