Un traguardo importante è stato raggiunto dall’isola di Procida, che proprio ieri, 18 gennaio 2021, è stata eletta Capitale italiana della Cultura 2022. E’ la prima volta che un’isola si aggiudica l’ambito titolo di Capitale della Cultura italiana. Procida, perla del Golfo di Napoli, sarà protagonista di un anno ricco di eventi e di incontri, grazie e al suo fascino senza tempo e ai suoi progetti dal titolo La cultura non isola.
Procida: l’isola che non si isola
Il ministro per i Beni Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, ha nominato Procida Capitale italiana della Cultura 2022. E’ la prima volta che un’isola si candida, ed è la prima volta che vince un’isola. La migliore espressione di quell’Italia minore, legata al mare, che incarna il turismo slow e di prossimità su cui il Mibact punta per rilanciare il turismo.
Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato, la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria, la dimensione laboratoriale, che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee.
Così le motivazioni della giuria lette dal ministro Franceschini per la scelta di Procida.
Il progetto potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura, che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al paese, nei mesi che ci attendono.
All’isola di Procida è stata assegnata la somma di un milione di euro per dar vita nel corso dell’anno ai progetti previsti per la valorizzazione della propria terra.
La piccola isola del Golfo di Napoli
Fa parte delle isole Flegree con Vivara, a cui è collegata da un ponte, Ischia e Nisida. E’ un tratto di mare suggestivo, usato spesso come location per la pubblicità e per il cinema. Indimenticabili sono le scene del film Il Postino di Massimo Troisi e Michael Radford; così come Anthony Minghella vi ambientò la pellicola Il talento di Mr Ripley con Matt Damon e Nanni Loy il film drammatico Detenuto in attesa di giudizio con Alberto Sordi.
Dal 1815 ospitò una scuola militare e successivamente una cittadella carceraria a picco sul mare con alte mura di cinta, alcune garitte e un’imponente porta di accesso. Oggi è un museo, un luogo dove si possono visitare il cortile, le celle, l’infermeria e gli opifici in cui lavoravano i detenuti. Sono esposti, tra gli altri, i cimeli e i documenti di celebri personaggi lì rinchiusi come, tra gli altri, lo scrittore Luigi Settembrini, prigioniero politico dei Borbone, alcuni gerarchi fascisti e i criminali della nota banda armata di Salvatore Giuliano.
In attesa dell’apertura degli eventi del 2022 e in questi mesi di emergenza sanitaria, tuttavia, è possibile conoscere meglio Procida leggendo il romanzo L’isola di Arturo di Elsa Morante, scritto nel 1957, ma ambientato poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Ma non solo la Morante si è innamorata di Procida, ma anche Vasco Pratolini e Alberto Moravia amarono la splendida vista sul mare e il giardino di limoni di quell’hotel dove oggi ha sede il “Parco Letterario Elsa Morante”.
Percorrendo la ripida via san Michele si giunge all’ex Conservatorio delle orfane, fondato nel 1656 per accogliere le vittime della peste; oggi l’edificio ospita il Palazzo della Cultura dove al secondo piano è stata allestita la casa-museo di Graziella, che ci rimanda a un altro personaggio letterario: è la ragazza procidana che dà il titolo all’opera omonima di Alphonse de Lamartine, poeta francese che durante un viaggio in Italia scelse di fermarsi a vivere per più di un anno proprio a Procida dove conobbe e si innamorò di Graziella, una giovane dell’isola che immortalò nel suo romanzo.
La nomina a Capitale italiana della Cultura 2022 può essere per Procida l’occasione per mostrare e far conoscere ancora meglio la propria cultura. L’occasione per l’isola descritta da Giovenale per riscattare il Sud e il turismo mediterraneo.