Dal 30 novembre riparte il ciclo di conferenze dedicate alla storia di Venezia. L’iniziativa è il Progetto Rialto. Le lezioni della storia sono a cura dell’Associazione Progetto Rialto in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Progetto Rialto e le lezioni di storia
Dal 30 novembre torna il ciclo di conferenze Progetto Rialto. Le lezioni della storia, a cura dell’Associazione Progetto Rialto con la collaborazione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Il ciclo di lezioni online propone un viaggio alla scoperta del luogo per eccellenza dell’incontro e dello scambio: il mercato di Rialto
Il Progetto si soffermerà in particolare sulla storia materiale dei luoghi, degli edifici mercantili, sulla geografia dei traffici e dei banchieri, sulla produzione di gioielli e tessuti, sullo scambio di pietre preziose, di spezie, di beni e di conoscenze tecniche, insomma sulla ricchezza infinita di questo “centro” culturale e commerciale.
E, soprattutto, cercherà di far conoscere il ruolo e l’importanza che l’insula realtina ha assunto nei secoli per Venezia e per le sue relazioni con il mondo intero.
Le conferenze si terranno sulla piattaforma Zoom. Per registrarsi e ricevere le chiavi di accesso (fino a esaurimento posti), è necessario scrivere a eventi@progettorialto.org. Le conferenze saranno trasmesse in diretta anche sulla pagina Facebook delle Gallerie dell’Accademia e si potranno rivedere sul sito del museo e sul canale YouTube dell’Associazione Progetto Rialto.
Il calendario degli appuntamenti
Lunedì 30 novembre 2020
Luca Molà – Le arti del lusso a Venezia. Produzione, imitazione, innovazione.
Lunedì 14 dicembre 2020
Anna Bellavitis – Un maiale a Carnevale o un marito per la vita? Donne lavoro economia a Venezia.
Lunedì 11 gennaio 2021
Luciano Pezzolo – Un mondo di spezie. Venezia e i prodotti esotici.
Lunedì 25 gennaio 2021
Ludovica Galeazzo – Le isole della laguna come fonte di approvvigionamento alimentare e idrico dell’intera città.
Lunedì 8 febbraio 2021
Elena Svalduz – Rialto nelle rappresentazioni cartografiche.
Per info: http://www.gallerieaccademia.it/
Il Mercato di Rialto: uno dei mercati più antichi d’Italia
Il Mercato di Rialto è il cuore economico di Venezia, che batte dal 1097. Sulle sue pareti troviamo le scritte “Rialto no se toca” e “Mile ani de pescaria non se buta via”.
Il mercato, diviso fra la Loggia della Pescheria e il Campo de l’Erbaria (Piazza delle Erbe), è ancora oggi un luogo imprescindibile per il viaggiatore e il cuore pulsante di un quartiere, Rialto originariamente Rivo Alto, tra i più antichi della città.
Sui muri delle Logge si possono ancora vedere le lunghezze minime dei diversi pesci, stabilite sotto il Doge: sardella 7 cm, branzino 12. Sulla sponda occidentale del Canal Grande, il mercato si raggiunge a piedi ma anche grazie alla gondola traghetto.
E’ un mercato unico nel suo genere, dove i cittadini, curiosi, negozianti e turisti si riversano per acquistare o curiosare tra le mille voci che animano questo pittoresco mercato veneziano e i mille colori e profumi dei prodotti.
Un luogo storico per i veneziani, vero punto fermo dell’enogastronomia locale, indispensabile per preparare piatti tipici veneziani. Frutta e verdura di qualità e pesce fresco delle acque lagunari e limitrofe sono una vera garanzia al Mercato di Rialto.
Il mercato di Rialto è in crisi, ma tutti i mercati italiani ed europei attraversano analoghe difficoltà. Le ragioni non sono da attribuire solo al fatto che Venezia perde popolazione residente, ma ai cambiamenti di abitudini commerciali e alla competizione dei supermercati ormai diffusi in tutti i sestieri.
L’ Associazione Progetto Rialto, lavorando in sintonia con il Comitato Rialto Novo, formula l’ipotesi che si possa innescare un processo di rivitalizzazione del mercato cominciando dall’edificio della Pescheria, che potrà investire anche alcune botteghe nei dintorni e gli spazi in via di svuotamento delle Fabbriche Nuove.
E’ così che nasce il progetto che porta nuova vita non solo al Mercato di Rialto, ma al cuore stesso di Venezia e dei veneziani. E studiando e conoscendone la storia, si può apprezzare ancora di più un angolo di Italia che ancora vive.