Il 12 e 13 agosto, migliaia di manifestanti si sono radunati nelle strade della capitale slovacca, Bratislava, per protestare contro la destituzione, da parte del ministero della cultura, dei capi della Galleria Nazionale Slovacca (SNG) e del Teatro Nazionale. Più di trecento professionisti del settore artistico e culturale hanno inoltre firmato una lettera aperta il 12 agosto, chiedendo alla ministra della cultura slovacca, Martina Šimkovičová, di riconsiderare il licenziamento di Alexandra Kusá, direttrice generale della SNG, avvertendo che tale decisione
“ha minato l’indipendenza del settore culturale in Slovacchia e ha danneggiato la fiducia e la reputazione della cultura slovacca a livello internazionale”.
Kusá, che guidava la SNG dal 2010, è stata licenziata il 7 agosto, il giorno dopo la destituzione di Matej Drlička, direttore del Teatro Nazionale.
Una serie di epurazioni culturali
Questi licenziamenti seguono una serie di epurazioni effettuate da Šimkovičová, ex presentatrice televisiva nominata a capo del ministero dal primo ministro slovacco Robert Fico lo scorso ottobre, che hanno coinvolto anche il consiglio del Fondo Slovacco per la Promozione delle Arti, l’ente responsabile del finanziamento artistico del paese. Sono stati destituiti anche i direttori della Biblioteca Nazionale e del museo per bambini Bibiana, mentre alla Casa della Cultura di Bratislava sono stati ritirati i finanziamenti. Questi cambiamenti erano in parte attesi dopo la nomina di Šimkovičová, vista la sua posizione pubblica omofoba, ultra-nazionalista e filo-russa, in linea con i valori promossi dal governo populista e conservatore di Fico.
Richiesta di reintegrazione di Alexandra Kusá
Nella lettera, si sottolineano i successi di Kusá nell’innalzare il profilo internazionale degli artisti slovacchi, chiedendo la sua immediata reintegrazione.
“La vostra decisione minaccia… sviluppi cruciali per l’arte e la cultura in Slovacchia. Ci preoccupa molto anche per il futuro. Vi chiediamo di assicurarci pubblicamente che potremo continuare a collaborare con le istituzioni culturali slovacche come istituzioni culturali europee negli anni a venire. Vi chiediamo di rispettare la diversità culturale del pubblico per l’arte e la libertà di programmazione indipendente di musei, teatri e istituzioni culturali. Vi chiediamo di respingere il controllo politico diretto delle istituzioni culturali e di difendere il diritto dell’arte e degli artisti alla libertà di espressione.”
Sostegno internazionale alla cultura slovacca
Tra i firmatari della lettera ci sono Sebastian Cichocki e Joanna Mytkowska, rispettivamente capo curatore e direttrice del Museo d’Arte Moderna di Varsavia; Ekaterina Degot, direttrice e capo curatore dello Steirischer Herbst di Graz, Austria; Elvira Dyangani Ose, direttrice del Museu d’Art Contemporani di Barcellona; Çağla Ilk, direttrice della Staatliche Kunsthalle Baden-Baden, Germania; Karola Kraus, direttrice generale del Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna; Manuel Segade, direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid; e Rein Wolfs, direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam.