Prove di Libertà di Riccardo Ghilardi, Il lockdown del cinema italiano ritrae in modo intimo e inedito alcuni dei grandi volti del panorama cinematografico italiano, immortalati durante i mesi più duri del primo lockdown.
La mostra fotografica Prove di Libertà – allestita allo Spazio Extra del MAXXI dall’11 Maggio al 6 Giugno, a seguire a Cinecittà fino al 31 Luglio – riprende alcuni dei luoghi simbolo di Roma, rimasti vuoti, senza un’anima che li rendesse vivi.
La mostra è organizzata da Camilla Cormanni per Istituto Luce Cinecittà, curata da Martino Crespi, realizzata con il sostegno di Mastercard, il supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, partner culturale Rai Cinema.
L’arte ha svolto, lungo tutta la storia della nostra giovane specie, un ruolo irrinunciabile: ha consentito la comunicazione tra i primi gruppi umani e la diffusione delle loro storie e sentimenti, ha rappresentato la paura e la curiosità, ha denunciato e attaccato, ha curato.
È, come ogni forma di linguaggio, fondamentale per raccontare il modo in cui rappresentiamo il mondo. Quest’anno è stato difficile anche per questo: chiudendo teatri, cinema, musei abbiamo sospeso la voce dell’Arte. Ci siamo sentiti soli e senza immagini. Senza una lingua che raccontasse quella solitudine.
Prove di Libertà di Riccardo Ghilardi
Prove di Libertà è un progetto molto complesso, viste le restrizioni, ma irrinunciabile per chi, come noi, da quasi un secolo documenta nel proprio Archivio gli avvenimenti più importanti della Storia d’Italia.
Una testimonianza che abbiamo deciso di produrre perché dovuta al mondo del cinema, ai suoi protagonisti, ai suoi luoghi – afferma Giancarlo Di Gregorio, Direttore Comunicazione di Istituto Luce Cinecittà.
Durante questi mesi guardare un vecchio film, scovare una pièce teatrale alla tv è stata una valvola di sfogo per sopperire alla noia e alla preoccupazione. Le mille attività che abbiamo fatto in casa pur di reinventarci sono le Prove di Libertà di cui parla Riccardo Ghilardi.
Come ha fatto Riccardo Ghilardi a rendere tutto questo possibile? Ha documentato con la sua macchina fotografica un’inedita quotidianità nella vita di attori e registi, imprimendone sulla pellicola non le scene di un film, ma pura e semplice sopravvivenza.
Questa vita rallentata, questo tempo sospeso, questi giorni in bilico hanno regalato al fotografo degli attimi di intimità senza precedenti. Ciò che questi scatti ci regalano è un’autenticità mai vista prima, è la spontaneità dei piccoli gesti.
Era il 12 marzo quando attraversando le strade vuote mi sono trovato a passare davanti alla casa di un amico caro, prima che un attore meraviglioso. Non ho resistito a citofonargli per salutarci a distanza e scambiarci emozioni.
Ho scattato la prima fotografa, diversa da tutti i ritratti comodi a cui ero stato abituato nel mio percorso artistico. Così e nata l’idea di questo lavoro. Un manifesto del cinema che attende con ansia, studia, si prepara e non vede l’ora di ripartire – queste le parole piene di speranza e di voglia di cambiamento di Riccardo Ghilardi.
Riccardo Ghilardi, la carriera artistica
Nasce nel 1971 a Roma e dopo gli studi inizia a viaggiare per il momento, nutrendo sempre più ammirazione per le diverse realtà sociali e culturali che incontra. Tutta questa eterogeneità accresce l’amore per la fotografia.
Partecipa nel 2007 alla Mostra Collettiva Internazionale FotoLeggendo tenutasi a Roma con il fotoreportage Pensieri nel silenzio, incentrato su una squadra operativa dei Vigili del Fuoco, all’interno della quale Riccardo aveva prestato servizio per diversi anni.
Si avvicina al mondo del cinema nel 2008 e in occasione della V edizione della Festa del Cinema di Roma, tenutasi all’Auditorium Parco della Musica, presenta Lo sguardo non mente. Tutta la verità in 1/125 di secondo attraverso gli occhi del cinema italiano: un progetto fotografico che unisce domande a bruciapelo e ritratti d’espressione.
Risale al 2013 il progetto Donne in Luce alla Casa del Cinema di Roma. Riccardo Ghilardi espone cinquanta ritratti di attrici italiane fotografate negli spazi abbandonati del vecchio Istituto Luce e del Centro Sperimentale per la Cinematografia.
Nel 2018, invece, presenta il racconto fotografico Three Minutes: una serie di ritratti di artisti realizzati duranti i vari Festival del Cinema più importanti del mondo, curato da Vincenzo Mollica, come mostra ufficiale della XIII edizione della Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà.