Ci siamo. Sarà “Radio Clandestina” di Ascanio Celestini che il 15 giugno, data indicata dal Governo per la ripresa delle attività culturali in presenza di pubblico,ad essere il primo spettacolo in Italia dopo la fine del lockdown. Ascanio Celestini, è una delle voci più importanti del teatro di narrazione in Italia.Vincitore di due premi UBU e altri innumerevoli riconoscimenti è regista,drammaturgo e attore.Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ha annunciato che nella sua città, Ascanio Celestini porterà in scena il suo cavallo di battaglia “Radio Clandestina”,che, ricordiamo, festeggia i 20 anni dal debutto. Lo spettacolo prenderà il via, il primo minuto dopo la mezzanotte. Sembra una sorta di favola ma se in quella di Cenerentola, a mezzanotte la magia finisce, con Ascanio Celestini alla mezzanotte del 15 giugno la magia inizierà e sarà quella del teatro. Lo spettacolo si terrà in un Teatro Sperimentale riorganizzato nella massima sicurezza.
“Radio Clandestina”:un monologo sulla storia e la memoria
“Radio Clandestina”, il monologo di Ascanio Celestini è un testo ispirato al libro L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli.Il monologo ricostruisce l’eccidio nazista delle fosse Ardeatine a Roma, avvenuto il 24 marzo 1944. Conosciamo tutti l’evento di Roma, forse, uno dei più tragici dell’occupazione nazista in Italia. Ascanio Celestini, lo racconta partendo dal giorno precedente, il 23 marzo 1944, giorno in cui i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella, con la rappresaglia che la seguì e con i nazisti che uccisero 335 persone.
“il risultato non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di un’intera città”
In “Radio Clandestina”,il passato influisce sul presente e Ascanio Celestini ce lo sottolinea compiendo un viaggio a ritroso,entrando in una macchina del tempo, ritornando alle vicende di fine Ottocento quando Roma diventa capitale continuando negli anni in cui si costruirono le borgate, passando alla guerra in Africa, in Spagna, le leggi razziali del’38, fino al bombardamento di San Lorenzo e l’8 settembre del ’43; scavando nelle pieghe di una guerra iniziata molto tempo addietro.
La necessità di continuare a raccontare e ricordare è il fulcro dello spettacolo, che non narra solo la Storia, bensì altre storie, quelle di chi ha perso qualcuno.
Il monologo teatrale è stato pubblicato dopo le prime rappresentazioni di Ascanio Celestini.Se volete leggerlo,ecco il link del libro.
“Radio Clandestina”, il valore della memoria nello spettacolo
ricordare dal latino recordari, der. di cor cordis ‘cuore’, in quanto dagli antichi era ritenuto sede della memoria
La sorella di Antonio, la figlia di Giovanni, il padre di Pasquale; “Radio clandestina” da voce ai famigliari e amici colpiti dalla morte delle 335 persone assassinate nell’eccidio delle fosse Ardeatine. Sono i ricordi e la memoria che si fondono e, ricostruiscono proprio col cuore una storia, che, sostanzialmente, appartiene un pò a tutti. Senza le storie, la Storia è solamente un susseguirsi di date e di soli fatti, elegantemente ordinati.
Come dice il proverbio “Chi ha tempo non aspetti tempo” per andare a vedere questo spettacolo.