Radio Gamec: è la nuova piattaforma della Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Bergamo, per diffondere la cultura in streaming, in una delle città più colpite dalla pandemia Covid -19. E’ un modo per raccontare di cultura, per alzare lo sguardo all’indomani e prepararlo al meglio.
Il direttore del museo Lorenzo Giusti ha deciso, in fase di chiusura, dapprima di aprire una raccolta fondi da destinare all’ospedale papa Giovanni XXIII, che sta lottando coraggiosamente, ogni giorno, contro questa pandemia, poi, ha voluto un palinsesto che ogni mattina alle 11.30, in diretta da Instangram si collegasse per discutere di letteratura, musica, arte, cronaca e società. Interessante la comparazione che i media fanno con Radio Londra, usando il solito linguaggio bellico, come “dal fronte radio Gamec con radio Londra” ecc…
Radio Londra?
Nel 1938 era nata a Londra appunto questa emittente radiofonica trasmessa dalla BBC, rivolta alle popolazioni continentali. Fiera di essere indipendente da qualsiasi posizione politica, la BBC aumentò le puntate in lingua italiana e diventò famosa perché era tempestiva nel dare informazioni e per il carismatico colonnello Harold Stevens, soprannominato “Colonnello Buonasera”. Gli utenti simpatizzavano per lui, per il suo modo di descrivere i fatti in maniera pacata e speranzosa per il futuro. Stevens aveva lavorato a Roma per diverso tempo, sapeva l’italiano, ma lo pronunciava con un accento squisitamente britannico e con una lieve inflessione napoletana, che rassicurava in qualche modo gli ascoltatori. Radio Londra andò avanti fino al 1981!
Radio Gamec: chi partecipa?
Fra gli ospiti, Radio Gamec ha visto coreografi, scrittori, sportivi, musicisti come Michela Moioli, medaglia d’oro olimpica di Snowboard cross; Leonardo Caffo, filosofo e saggista; Francesco Micheli, direttore del Teatro Donizetti; Paolo Fresu, musicista; Michela Murgia, scrittrice e drammaturga; Formafantasma, designer.
A partire da domenica 22 marzo, la trasmissione è stata diretta da Leonardo Merlini, scrittore e critico letterario. E’ un luogo in cui si possono condividere opinioni, scambiarsi idee e un modo per dichiarare a chiare lettere: la cultura non si deve fermare, nonostante tutto. E’ raccontare il presente, immaginando il futuro.
Ha partecipato anche l’artista rumeno Dan Perjovschi, che in passato aveva collaborato con la Galleria di Bergamo e ora, con i suoi bellissimi disegni che ritraggono medici e infermieri in prima linea contro il male, ha espresso il suo amore per la città di Bergamo.
Riflessioni personali
Aldilà delle metafore militari, ti propongo di guardare oltre: non è una guerra quella che stiamo vivendo, per fortuna. Molti la stanno percependo così, ma è meglio usare il linguaggio in maniera più positiva, in modo tale che il nostro cervello, come un vecchio abitudinario, si possa ricaricare di energia vitale e possa pensare ad un futuro possibile. Mi ha colpito molto il disegno di Perjovschi sulla paura: fear… future. Se hai paura, non puoi pensare al futuro, interpreto liberamente, ma nemmeno molto liberamente. E’ chiaro il messaggio: la paura impedisce le nostre azioni e non ci permette di pensare nemmeno minimamente all’avvenire, non ci permette di costruirlo e ci ostacola ogni possibile movimento, ci paralizza.Vedi anche Coraggio Italia: siamo un popolo di artisti alla paura si risponde con la musica
“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”
Martin Luther King