Caro icrewer, ti abbiamo già parlato dei 500 anni della morte di Raffaello Sanzio.
Se non fosse stato per la pandemia di covid19, sicuramente la celebrazione avrebbe coinvolto diverse città e musei, vista l’importanza del manierista: il divino Raffaello.
Raffaello il divino, la sua Madonna del cardellino è simbolo di rinascita
Oggi ti voglio parlare di un’idea che hanno avuto alle Gallerie degli Uffizi.
Uno dei dipinti più famosi e che rappresenta in pieno il pittore (ma anche architetto) del Rinascimento, è senza dubbio la Madonna del Cardellino.
Raffaello si ispira per questo quadro al Cartone di sant’Anna di Leonardo da Vinci. Ne riproduce, infatti, due idee pregnanti e innovative, l’andamento cuspidato, in cui la Madonna domina il quadro, il gioco di sguardi tra i tre personaggi (oltre la Madonna, troviamo Gesù e San Giovanni Battista bambini) e il movimento.
Raffaello, allievo del Perugino , apprese da lui l’armonia gentile dei paesaggi, ma volgendo comunque lo sguardo al presente e all’innovazione, che era rappresentata da Leonardo da Vinci.
Il simbolismo nel quadro è evidente, il triangolo che si crea, riproduce la trinità, San Giovanni porge il cardellino a Gesù, l’uccellino ha una macchia rossa, che ricorda il sangue che deriverà dalla crocifissione.
Un dipinto che quindi preannuncia la Pasqua, che a breve andremo a festeggiare, seppure dalle nostre case e che non solo rappresenta la rinascita religiosa, ma per l’Italia, anche una rinascita post-lockdown.
Il quadro porta con se una vicenda: fu commissionato a Raffaello da Lorenzo Nasi (ricco mercante di Firenze), in occasione del suo matrimonio con Sandra Canigiani. La coppia viveva in un’abitazione su una collina fiorentina a Costa San Giorgio, quando nel 1547 l’abitazione crollò a seguito di una frana.
Il dipinto di Raffaello ne uscì rovinosamente, si ruppe in più parti e Lorenzo Nasi lo affidò (sembra) a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. Quando in epoca moderna fu esposto ai raggi X, gli esperti si resero conto che effettivamente il quadro aveva subito un restauro dovuto a una rottura in più parti.
Oggi l’opera è custodita alle Gallerie degli Uffizi. Il direttore Eike Schmidt, prende ad esempio la storia del quadro per dare un messaggio importante per la storia che stiamo vivendo:
evitiamo ogni contagio tranne quello della bellezza.
Così come il quadro, sembrava distrutto, sepolto tra le macerie, ma grazie al restauro e all’amore per l’arte del suo proprietario è tornato a risplendere in tutta la sua bellezza, così l’Italia, patria di Raffaello, delle sue opere e di migliaia di altre meraviglie artistiche ( e non solo) tornerà domani a risplendere in tutta la sua bellezza.
L’arte ci fa da guida e da esempio in questo momento e seguendo il ragionamento di Schimdt: facciamoci contagiare dalla bellezza.
Bambini e Raffaello: TOPOLINO SPECIALE RAFFAELLO
A quanto pare, anche secondo il celebre fumetto per bambini (non solo di età anagrafica) TOPOLINO la bellezza delle opere di Raffaello va assolutamente ricordata, infatti l’8 aprile è uscita il primo di 4 episodi de “Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù”, storia sceneggiata da Bruno Enna e disegnata da Alessandro Perina. Il protagonista è Paperello Sanzio, un papero prodigio, figlio d’arte, che seguirà le orme paterne per superarle grazie ad una innata bravura; compagni di avventura, i famosi paperi Disney.
Raffaello incarna la bellezza dell’arte del Rinascimento e i 500 anni della sua morte, che cadono proprio in questo 2020 che è stato già definito nefasto, a causa della pandemia, devono essere un monito di speranza per questo Paese che ha un grande motore per ripartire: la bellezza.
La bellezza permea ogni angolo dell’Italia e tutte le generazioni devono imparare ad amarla e apprezzarla, anche attraverso l’uso dei fumetti (e ringraziamo Disney per questa chicca).
Sono in molti a pensare che la quarantena che ci sta obbligando all’isolamento, sia un momento, importante, di riflessione per tutti e che quando finirà non saremo più gli stessi esseri umani di prima; questo genererà un cambiamento e ci piace pensare che l’arte possa essere un’importante radice da cui attingere per ricostruire i fasti di un paese che ha dato natali ad artisti come il divino Raffaello Sanzio.
In questo momento particolare della nostra Nazione, anche per merito di Raffaello, ci dobbiamo inorgoglire di essere italiani e tirare il fiato è prosegue.