Pierre-Auguste Renoir è stato uno dei maggiori impressionisti, conosciuto e amato in tutto il mondo ancora oggi.
Nacque a Limoges, in Francia, il 25 Febbraio 1841. Proveniva da una famiglia di umili origini che si trasferì a Parigi, quando il piccolo Pierre aveva solo 3 anni. Mostrò il suo grandissimo talento artistico fin dalla tenera infanzia, quando disegnava con dei gessetti figure di familiari o animali che vedeva tutti i giorni.
In giovinezza fece molti lavoretti manuali, come dipingere le stoffe e i ventagli finché, nel 1862, non decise di dedicarsi propriamente alla pittura iscrivendosi all’accademia dell’École des Beaux-Arts e iniziando a lavorare per il pittore Marc Gabriel Gleyre dal quale imparò l’utilizzo della prospettiva e del disegno.
Nello studio di Gleyre, Renoir capì che non poteva avere una carriera tradizionale e ne ebbe la conferma quando conobbe Claude Monet e Alfred Sisley, pittori insieme ai quali iniziò a dipingere en plein air, ovvero all’aria aperta, per essere a contatto diretto con la natura e per imprimere subito sulla tela le immagini che aveva appena visto.
Ben presto iniziò a frequentare il Cafè Guerbois nel quale conobbe personaggi importanti come Émile Zola e Édouard Manet e altri, i quali volevano farsi conoscere come un gruppo di artisti indipendenti, distaccandosi così dall’arte ufficiale di quell’epoca.
Nel 1870 scoppiò la guerra franco-prussiana e Renoir fu chiamato alle armi. Una volta tornato a casa Parigi era cambiata: c’era molto caos e disordine e gli artisti venivano spesso osteggiati dalla critica tradizionalista.
Fu in questo clima che si unirono alcuni pittori, accomunati dal fatto che non era permesso loro di esporre nei Salon ufficiali. Pierre-Auguste, Manet, Pisarro, Degas e Monet, nel 1974, decisero di allestire una mostra nello studio del pittore Nadar: era nato ufficialmente l’Impressionismo.
Anche se gli artisti che esposero furono aspramente criticati da coloro i quali assistettero alla mostra ne fu apprezzata l’immediatezza e l’innovazione dello stile pittorico.
Visto che le opere non venivano acquistate Renoir non aveva molto di che vivere e, per questo, dal 1879, decise di viaggiare e di andare via per un po’ da Parigi.
Nel 1882 ebbe l’occasione di girare tutta l’Italia dove conobbe pittori come Raffaello Sanzio e luoghi meravigliosi come gli scavi archeologici di Pompei, che influenzarono fortemente la sua arte.
Ritornato in Francia conobbe Aline Charigot e la sposò nel 1890.
Nei primi anni del 1900 cominciò ad avere una certa fama, infatti anche lo Stato ormai non contrastava più il suo stile ma addirittura comprava le sue opere.
Purtroppo a cinquant’anni cominciò a soffrire di una forte artrite reumatoide che gli paralizzò le gambe e parzialmente anche le braccia.
Nonostante ciò Renoir continuò a dipingere fino alle morte, avvenuta il 3 dicembre 1919 a Cagnes, usando l’espediente di farsi legare i pennelli ai polsi in modo da poter trovare un pochino di sollievo almeno nella sua arte.
“La colazione dei canottieri”del Renoir maturo
La colazione dei canottieri è un dipinto di Renoir realizzato con la tecnica dell’olio su tela tra il 1880 e il 1882, quindi poco prima del viaggio in Italia.
L’opera rappresenta una scena quotidiana, alla quale si poteva assistere tutti giorni nella Parigi di quel tempo: il luogo è il ristorante dei Fournaise sull’isola di Chatou, abitualmente frequentato dai canottieri che praticavano questo sport lungo le rive della Senna ed erano soliti fermarsi in questo posto per pranzare con gli amici.
Ci sono 14 persone intorno ad un tavolo, qualcuno è seduto, qualcun altro è in piedi e ognuno è impegnato in un’attività. Principalmente i commensali chiacchierano tra di loro, ma si può notare una donna in primo piano sulla sinistra intenta a giocare con un cagnolino, un uomo dietro di lei che osserva i suoi amici appoggiato alla ringhiera e una donna al centro della composizione che beve dal suo bicchiere con lo sguardo perso nel vuoto.
La donna che gioca col cane è Aline Charigot, colei che poco tempo dopo divenne la moglie di Renoir, mentre l’uomo appoggiato alla ringhiera è Alphonse Fournaise, il figlio del proprietario del locale, ed è vestito col tipico abbigliamento dei canottieri: cappello di paglia e canotta bianca. Nel dipinto sono presenti anche altri personaggi dell’epoca, amici del pittore: è un pranzo tra amici, amici veri, perché sono amici di Pierre nella vita reale.
La pennellata è ancora fortemente impressionista ma Renoir, in quel periodo, stava già cominciando a distaccarsi da questo stile, tanto è vero che le figure sono costruite in maniera più marcata e ciò è sottolineato dalla modellazione più decisa degli incarnati e dalla giustapposizione dei colori che fa avvertire la corposità dei personaggi.
La luce estiva filtra dalle tende e si rifrange in riflessi rosati che inondano sia i personaggi che le cose rappresentate. L’atmosfera è festosa, spensierata, come molte delle opere impressioniste, guardandola si avverte un grande senso di tranquillità, di libertà e di leggerezza.
Da questo dipinto traspare tutta la poetica di Pierre-Auguste Renoir. Ed è attraverso le sensazioni che proviamo guardando le sue opere che vogliamo ricordare questo grande pittore.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: https://www.analisidellopera.it/renoir-colazione-dei-canottieri/ .