Un team di archeologi dell’Università di Cádiz ha recentemente scoperto 57 siti risalenti all’epoca romana nella regione del fiume Guadalete, in Spagna, secondo quanto riportato dal The Independent. Questa scoperta suggerisce che l’area potrebbe essere stata un importante snodo all’interno dell’Impero Romano.
Scoperte archeologiche nelle regioni di Arcos de la Frontera e Bornos Villamartín
Guidato da Macarena Lara, il team ha utilizzato radar a penetrazione del suolo per rivelare strutture e insediamenti nelle regioni di Arcos de la Frontera, Bornos Villamartín e Puerto Serrano. Alcune di queste strutture erano precedentemente sconosciute agli storici, aggiungendo nuove prospettive sulla portata dell’influenza romana in questa parte della Spagna.
Questi ritrovamenti indicano una rete complessa di insediamenti, strategicamente posizionati lungo le rotte commerciali. La scoperta potrebbe contribuire a un approfondimento della comprensione del dominio romano nel sud della Spagna. È significativo notare che questa scoperta rappresenta il primo studio completo di questi siti, molti dei quali erano stati inizialmente identificati decenni fa, negli anni ’80 e ’90, ma non erano mai stati completamente esplorati.
Un nuovo approccio allo studio del passato romano
“Il nostro obiettivo principale è continuare a eseguire scavi e rilevamenti con tecniche e strumenti non tradizionali, completandoli con lo studio dei contesti trovati, oltre ad analizzare le tecniche sui materiali documentati che ci permetteranno di ottenere una visione olistica dell’insediamento romano e del territorio nell’area attorno ai bacini di Bornos e Arcos de la Frontera,” ha dichiarato Lara in un comunicato.
Sebbene i ricercatori non abbiano ancora attribuito una data specifica alle strutture recentemente scoperte, si ritiene che gli insediamenti romani lungo il fiume Guadalete risalgano all’epoca della conquista romana della Spagna, nel 264 a.C.