Riscoperto un Mantegna: il mistero del dipinto identico a quello di Boston

Recentemente riscoperto e restaurato, un capolavoro di Andrea Mantegna è ora esposto a Villa Contarini, sollevando affascinanti interrogativi sul suo passato e la sua realizzazione.

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L’arte ha sempre i suoi segreti, e questa volta il mistero coinvolge un dipinto di Andrea Mantegna, recentemente riscoperto nei depositi del Museo Correr di Venezia. Questo prezioso olio su tavola, intitolato “Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante”, è stato oggetto di un accurato restauro e ora è esposto a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta.

L’olio su tavola intitolato “Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante” è un capolavoro attribuito ad Andrea Mantegna, realizzato tra il 1490 e il 1495. Questa opera è stata recentemente riscoperta nei depositi del Museo Correr di Venezia e rappresenta un esempio straordinario della pittura rinascimentale italiana.

Mantegna

Il dipinto raffigura la Madonna con il Bambino Gesù, San Giovanni Battista da fanciullo e sei sante. La scena è immersa in un’atmosfera serena, tipica delle grandi corti italiane del Rinascimento. Le figure sono disposte in un armonioso semicerchio, creando un dialogo spirituale tra loro. Ogni dettaglio è curato con maestria, dalla delicatezza dei volti alla ricchezza degli abiti, che riflettono la moda delle corti dell’epoca.

Quando il dipinto è stato riscoperto, versava in condizioni precarie. Il tempo e le successive ridipinture avevano alterato i colori originali e compromesso la leggibilità dell’opera. Era evidente l’urgenza di un intervento di restauro per riportare il dipinto al suo splendore originario.

Mantegna: il processo di restauro

Il restauro del dipinto è stato un lavoro complesso e delicato, sostenuto dalla Fondazione G.E. Ghirardi Onlus. Il processo ha coinvolto diverse fasi:

  1. Studio preliminare: Un’approfondita analisi scientifica ha preceduto il restauro. Sono state utilizzate tecniche avanzate come la radiografia e la riflettografia a infrarossi per studiare il dipinto e comprendere meglio la sua struttura e le modifiche subite nel tempo.
  2. Pulizia e consolidamento: Gli strati di vernice alterati e le ridipinture successive sono stati delicatamente rimossi. Questo ha permesso di riportare alla luce i colori originali e i dettagli nascosti.
  3. Ricostruzione pittorica: Le parti mancanti o danneggiate sono state reintegrate con tecniche rispettose dell’originale. I restauratori hanno utilizzato materiali reversibili, per garantire la possibilità di futuri interventi senza compromettere l’integrità dell’opera.
  4. Protezione finale: Al termine del restauro, è stata applicata una vernice protettiva per preservare il dipinto dalle future aggressioni del tempo e degli agenti esterni.

La scoperta sorprendente

Una delle scoperte più affascinanti durante il restauro è stata la somiglianza tecnica tra questo dipinto e un altro conservato nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Le indagini scientifiche hanno rivelato che entrambi i dipinti sono stati realizzati a partire dallo stesso cartone preparatorio, utilizzando la tecnica dello spolvero per trasferire il disegno sulle tavole. Questo suggerisce che i due dipinti siano stati creati nello stesso atelier, probabilmente a breve distanza di tempo.

Un altro elemento intrigante emerso dal restauro è che il dipinto veneziano sembra essere incompiuto. Nonostante l’attenta e laboriosa fase creativa, per ragioni sconosciute l’artista ha abbandonato l’opera prima di completarla. Questo aspetto aggiunge ulteriore fascino e mistero al dipinto, alimentando le speculazioni sulle circostanze che hanno portato alla sua creazione.

Le domande non finiscono qui: chi commissionò l’opera? Forse una dama della famiglia Gonzaga? E perché ordinare due dipinti identici? Le figure femminili attorno alla Madonna sono identificabili o rappresentano nobildonne dell’epoca vestite alla moda di corte del 1490?

La mostra

La mostra “L’impronta di Andrea Mantegna” a Villa Contarini non solo offre la possibilità di ammirare questo dipinto, ma anche di immergersi nelle prime ipotesi interpretative e nelle indagini scientifiche condotte. Un viaggio affascinante nel Rinascimento italiano, tra arte e misteri.

Qual è la tua teoria sul perché Mantegna creò due dipinti quasi identici? Lascia un commento con la tua idea!

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