Baia, in provincia di Napoli, è un luogo davvero incantevole in quanto, se ci si reca lì, è possibile ammirare dei resti archeologici di epoca romana che sono rimasti sul fondo del mare, a pochi metri di profondità.
In questo bellissimo luogo è stata recentemente trovata una nuova fontana di forma semicircolare decorata con la tecnica del mosaico. La raffigurazione presenta due anatre che nuotano tra le tessere colorate di blu, che simboleggiano il mare. La fontana si va ad unire agli altri bellissimi beni culturali della zona che la rendono un posto davvero unico.
Il parco archeologico di Baia
Luogo particolare e dalla bellezza davvero caratteristica, il parco archeologico di Baia è un bene culturale inestimabile, fruibile solamente sott’acqua attraverso varie modalità.
Per visitarlo, infatti, si può fare un giro in un semi sottomarino, si può praticare lo snorkeling, si può fare giro in canoa oppure vere e proprie immersioni. In tutti i casi l’esperienza di visita è assolutamente unica ed originale.
Conosciuto anche come “la Pompei sommersa”, questo luogo si articola come una vera e propria città e comprende il litorale di Bacoli e quello di Pozzuoli, con una profondità che si aggira intorno ai meno 15 metri sotto il livello del mare.
Baia era una località marittima in cui i patrizi romani si recavano per usufruire della presenza del mare e delle terme e per effettuare importanti scambi commerciali, data la posizione strategica sul mare.
Purtroppo, a causa di uno smottamento vulcanico, la città sprofondò e, nel corso dei secoli, è stata sempre soggetta a movimenti sismici che hanno portato all’ inabissamento della costa romana di circa 6 o 8 metri.
Quando un bene culturale cade in mare esso tende a conservarsi meglio che all’aria aperta, data la mancanza di ossigeno che deteriora le opere.
Per questo motivo la città si è conservata in buone condizioni e per questo motivo si è deciso di non riportare in superficie i reperti ma di lasciarli sotto il livello del mare.
Questi beni culturali si sono anche salvati dal riuso che ne avrebbero sicuramente fatto le persone vissute nel Medioevo. Infatti, durante quegli anni, moltissimi oggetti di epoca romana furono utilizzati per altre funzioni, soprattutto gli oggetti in bronzo che venivano fusi per realizzare armi o campane.
La città di Baia fu un luogo splendido anche perché fu molto amato dall’imperatore Augusto.
Egli infatti adorava la zona costiera a Nord di Napoli per il clima mite e per i paesaggi particolarmente accattivanti.
Per questo motivo decise di far fiorire l’economia in quella zona e di stabilirsi nella villa di Posillipo.
Questa villa è ubicata su di un promontorio e fu costruita per volere del ricco liberto Publio Vedio Pollione che poi la donò ad Augusto.
L’imperatore si recò spesso in villeggiatura in quel luogo meraviglioso favorendo così l’insediamento di altre persone e la fioritura del posto stesso. Qui sorsero ville, opere d’arte e si intensificarono i commerci e l’artigianato.
Tutto ciò ha dato vita a splendidi luoghi che noi, ancora oggi, possiamo ammirare se ci rechiamo al parco archeologico di Baia, come il ninfeo di Punta Epitaffio, i resti dei porti commerciali di Baia, il Portus Julius e il porto di Capo Miseno, situato un poco più a Nord.
Inoltre si può ammirare lo splendido triclinum, ovvero era la sala dei banchetti che fu costruito sotto l’imperatore Claudio, discendente di Augusto, le cui statue oggi si trovano all’interno del Museo archeologico dei Campi Flegrei, in un ambiente costruito per simulare quello originale.
Tutti questi reperti sono sommersi a circa 5 metri sotto il livello del mare e sono in ottimo stato di conservazione, il che ha permesso di riconoscere anche il loro notevole valore artistico.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: https://www.stilearte.it/nellarea-sommersa-di-baia-trovata-una-fontana-romana-decorata-uninfinita-bellezza/ .