Leonardo da Vinci è l’inventore, artista e scienziato che non smetterà mai di stupirci. Ogni sua opera è avvolta da un alone di mistero, basti pensare al sorriso enigmatico della Gioconda o al Cenacolo che ha ispirato Dan Brown per il suo Best Seller. E Leonardo continua ad essere la fonte di ispirazione in molti campi, soprattutto artistici. In questo caso parleremo del Salvator Mundi, un dipinto che raffigura Cristo a mezzo busto rivolto verso l’osservatore.
Salvator Mundi! The Musical
Il Salvator Mundi, opera attribuita a Leonardo da Vinci, e scomparso dopo l’asta record del 15 novembre 2017 a New York, riapparirà nella stessa città, ma illuminato dalle luci di Broadway. La storia del dipinto più costoso della storia, acquistato per 450,3 milioni di dollari, diventa un musical. L’uscita è prevista nel 2022 e rischia di fondare un genere mai visto prima: la messa in scena del mercato dell’arte e delle sue contraddizioni.
A presentare per la prima volta la sua storia sotto forma di musical sarà la compagnia Caiola Productions, che intende combinare insieme la cronaca storica, la fantasia e la meraviglia, narrando la vicenda del dipinto più costoso al mondo.
Il dipinto è ancora oggetto di discussioni circa la sua attribuzione e Caiola Productions ha dichiarato che l’esattezza storica non sarà sua priorità. La scrittrice e drammaturga Deborah Grace Winer scriverà un libro per accompagnare il nuovo spettacolo. Dalla Caiola Productions hanno dichiarato al The Art Newspaper:
Lo spettacolo è una produzione teatrale. La trama si basa sulla storia ma, ovviamente, si sforza di presentare un significato più profondo e più metaforico. Come molte presentazioni teatrali, le libertà artistiche saranno prese liberamente per realizzare un’esperienza illuminante e divertente.
Attorno all’opera c’è ancora un alone di mistero: dopo la vendita record e l’esposizione al Louvre di Abu Dhabi, da alcuni mesi se ne sono perse le tracce. Il Wall Street Journal aveva ipotizzato che l’Arabia Saudita avesse intenzione di costruire un museo d’arte occidentale nella capitale Riad per ospitare il dipinto. Secondo questa teoria, al momento quindi l’opera si troverebbe in un magazzino in attesa dell’attuazione del progetto.
Salvator Mundi: la più grande scoperta artistica del XXI secolo
Nella mano sinistra invece tiene sospesa una sfera trasparente in cristallo di rocca. Il Salvatore ha l’aspetto di un uomo giovane, con lunghi capelli arricciati che scendono dietro le spalle e ai lati del volto. Indossa un abito blu dal tessuto leggero decorato con fasce marroni e dorate a disegni geometrici intrecciati. Al centro del petto sul tessuto è incastonato un rubino. Lo sfondo è scuro e privo di dettagli.
L’interpretazione iconografica dell’opera non è mai stata una questione discussa, infatti è chiaro che il Salvator Mundi rappresenti “Gesù salvatore del mondo e signore del cosmo”. Ed è proprio la sfera ad indicare l’infinitamente piccolo, cioè ogni cosa vivente nel Mondo.
La storia espositiva e la collocazione
Il Salvator mundi, piccolo pannello alto poco più di 66 cm e largo 46 cm, probabilmente fu commissionato da Luigi XII di Francia intorno al 1500. La sua storia però non ha un felice trascorso essendo stato prima danneggiato e in un secondo momento coperto da una vernice scura, quindi oltre il danno arrivò anche la beffa tanto che si credette per secoli una copia di un artista meno conosciuto, Bolfraffio.
Secondo le indagini degli storici questo dipinto fu proprietà di Carlo I d’Inghilterra, che probabilmente lo acquistò in Italia. L’opera passò quindi nelle collezioni di Carlo I e II d’Inghilterra. Nel 1956 fu venduto ad un’asta a Londra per 45 sterline (circa 52 euro). John Charles Robinson lo acquistò per la Francia Cook Collection di Doughty House e Richmond.
Successivamente il dipinto è stato esposto presso la National Gallery di Londra nel 2011, dove ebbe grande riscontro dagli amanti dell’arte, facendo cosi lievitare il suo prezzo alle stelle, al pari della altre opere intoccabili. Il Salvator Mundi ha poi circolato tra vari collezionisti privati fino a quando il suo prezzo raggiunse il record di 450,3 milioni di dollari, nella rinomata galleria d’arte Christie’s nel 2017. La raffigurazione di Gesù, elaborata Leonardo di Vinci nell’ abito rinascimentale divenne, quindi, il dipinto più costoso al mondo dopo che ebbe il suo meritato riconoscimento.