San Valentino e la Street Art: proprio ieri c’è stato il giuramento di Draghi ed è intervenuta prontamente la street art con un’opera ironica e graffiante dal titolo San Draghino firmata da Cristina Donati Meyer.
L’immagine raffigura Matteo Salvini che con atteggiamento di rozza galanteria, regala un mazzetto di fiori appena raccolti ad Angela Merkel che li accetta con un’espressione tra il perplesso e l’arcigno. Sullo sfondo vediamo la bandiera europea piuttosto sbiadita, quasi a voler rappresentare la precarietà di questi tempi caratterizzati dalla pandemia.
Questo è quanto afferma la Donati Mayer a proposito della sua opera:
“La street art può e deve rappresentare la cruda realtà, con graffiante ironia, nei confronti della coerenza di certi politici nostrani: ieri secessionisti padani, poi sovranisti nazionalisti autarchici e, infine, stimolati da 200 miliardi di euro europei, “europeisti convinti” e draghisti della prima ora”
Tre sono stati infatti i leghisti nominati dal nuovo governo Draghi, scelti tra coloro che mostrano una maggiore tendenza europeista. Ecco infatti la dichiarazione di Salvini a tal proposito:
“Occuparsi di settori strategici per l’Italia come lo sviluppo economico, il turismo e il ministero per le disabilità é per noi motivo di orgoglio, impegno ed enorme responsabilità”
In pochi credono ad un’effettiva conversione di Salvini all’europeismo. Ma il suo braccio destro Giorgetti, che è stato un collaboratore di Draghi, ha avuto il Ministero dello sviluppo economico. Cosa succederà nei prossimi giorni?
Sentiamo la nostalgia delle battute pungenti del nostro Sasà e della sua rubrica Satirart. E’ in mare con Miamor. Caro Icrewer, se hai sue notizie chiedigli cosa ne pensa di questo murale.
San Draghino di Cristina Donati Meyer
Fonte: Ansa
E ora caro Icrewer, torniamo al nostro San Valentino e andiamo a scoprire l’amore celebrato dalla street art
San Valentino e la street art: due cuori e una bomboletta
Anche la street art ha celebrato e continua a celebrare l’amore in quanto investe la nostra quotidianità e si rivela il vero motore della storia. Ti ho già parlato di Kenny Random che con i suoi murales ha trasformato Padova in una vera e propria città dell’amore. Ti rimando al mio articolo sul murale degli innamorati.
San Valentino e la street art: gli amori adolescenziali
Sul blog Milanosguardinediti.com, ho trovato una bellissima opera che mi fa venire in mente l’amore adolescenziale e una probabile opera che potrebbe nascere se solo sapessi maneggiare i pennelli, o le bombolette (la mia abilità si manifestano nella penna e nella recitazione). Il titolo del murale è Lost and Found, l’artista è Francesco Camillo Giorgino in arte Millo.
Si trova in Via Morosini a Milano, un quartiere di edilizia popolare e fa parte di un progetto di riqualificazione che ha portato alla costruzione del Giardino delle culture, uno spazio dedicato ai bambini e alle famiglie.
Il murale coinvolge due facciate di due palazzi, in una straordinaria continuità che traccia il filo narrativo di una romantica storia d’amore adolescenziale. Lo sfondo è in bianco e nero e caratterizzato da numerosi palazzi, ma due cuori rossi sono ben in evidenza. Il primo ragazzino tiene in mano uno strumento utilizzato dai rabdomanti per sondare nel terreno fonti di energia, acqua o componenti metalliche e trova un cuore. Sull’altro palazzo una ragazzina è pronta a lanciare il suo cuore con una gigantesca fionda.
E nel vederla penso ai ragazzini che vorrebbero conoscere l’amore, ma sono limitati nelle uscite a causa della pandemia. Penso inoltre ai racconti di mio figlio, relativi agli amori che sbocciano sui banchi di scuola e agli originali tentativi di approccio tramite un elemento introdotto dall’ex Ministra dell’istruzione Azzolina: il banco a ruote, un inconsapevole e inanimato “Galeotto”, che prende vita grazie alla fantasia di questa dolce e fragile generazione Z .
Qui sotto potete osservare una foto di questo murale scattata dal fotografo Giacomo Zavatteri.
Lost and Found di Millo, Foto di Giacomo Zavatteri, fonte Milanosguardinediti.com
San Valentino e la street art: Dario Fo e Franca Rame, quando l’amore e l’arte diventano una condivisione completa
Sul muro esterno della Civica Scuola di teatro Paolo Grassi, gli Orticanoodles dei quali abbiamo già parlato, hanno realizzato un bellissimo murale dedicato a Dario Fo e a Franca Rame, storica coppie nell’arte e nella vita. Quando l’arte si prolunga nell’amore si trasforma in qualcosa di straordinario ed eterno. Un legame che va oltre la vita e la morte e che rimane nell’eternità lasciando i suoi frutti.
Gli Orticanoodles hanno realizzato questo progetto con la Fondazione Arrigo e Pia Pini e con la Fondazione Milano, che hanno coinvolti dei giovani volontari che dovevano svolgere l’alternanza scuola-lavoro. Un altro gruppo di 20 ragazzi tra i 16 e i 18 anni sono stati invece reclutati tramite B-Live, un progetto della Fondazione Near dedicato agli adolescenti con patologie croniche.
Questa attenzione ai giovani si può quindi considerare il più grande atto d’amore, in quanto lasciar loro l’importante libertà di esprimersi, concentrandosi in un preciso progetto, getta le basi per una cittadinanza responsabile, indipendentemente da quale sarà il loro ruolo futuro nella società.
San Valentino e la street art: infine Banksy
In questa rassegna non poteva mancare Banksy che proprio un anno fa ha realizzato un murale per San Valentino. La notte tra il 13 e il 14 febbraio 2020 a Bristol è infatti apparsa un’opera di Banksy. Un’esplosione di fiori causata da una ragazzina che probabilmente ha puntato la sua fionda contro un Cupido alato.
L’opera ricorda The Girl with the Baloon e lascia spazio a diverse interpretazioni. Quel che è certo è che Cupido è senz’altro un fanciullo dispettoso ed imprevedibile e la ragazzina non è da meno, ma come tutto ciò che porta energia e un po’ di salutare disordine, riesce ad essere anche adorabile.
Caro Icrewer, qui ho indicato solo alcuni murales legati al tema di San Valentino e la Street art. Tu ne conosci altri?