Scarpette smaltate di rosso e farfalle variopinte compongono l’installazione, posta all’ingresso del Palazzo Campus Colonna di Orvieto il 25 Novembre.
Un’opera minimalista, che scava in decenni di storia e violenza. Spiega l’assessore all’artigianato Maria Bonaria Zedda:
Violenza e discriminazione sono condizioni radicate nel mondo, così quest’anno vogliamo dedicare l’allestimento delle scarpette rosse alla memoria dell’anniversario della tragica uccisione delle tre sorelle sudamericane Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal e della loro coraggiosa testimonianza.
Nel sessantennale di quel tragico evento, assieme alla scarpetta rossa anche la farfalla vuole caratterizzare il connubio delle nostre tradizioni giuridiche, culturali e civili e quelle del nostro artigianato artistico. L’allestimento, foggiato dai ceramisti oristanesi, resterà visibile nella casa Municipale come messaggio contro ogni violenza di genere.
Oristano è, fra le 46 città della AiCC, la più coinvolta nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ha dato dopotutto i natali alla giudice Eleonora d’Arborea, che promulgò nel 1932 la Carta Logu: uno dei più antichi esempi di codice legislativo contenente norme a tutela delle donne vittime di stupro, rimasto in vigore fino all’800.
Ed è, a giusta ragione, anche la città che ha lanciato l’iniziativa delle scarpette rosse di ceramica.
Scarpette rosse contro la violenza sulle donne
Da quattro anni centinaia di artigiani realizzano, secondo il loro stile, questo simbolo di lotta e denuncia protagonista di esposizioni, eventi e singolari performance. E anche quest’anno, nonostante la pandemia, non sono stati da meno.
Citiamo solo alcune delle iniziative, tra cui si contano diverse mostre, seminari e workshop online. La città di Laterza, in particolare, ha deciso di digitalizzare completamente tutti gli interventi dedicati.
Quattro ceramisti di Cella Ligure, Marcello e Andrea Mannuzza, Beatrice Minuto e Caterina Ricci, hanno disposto le scarpette da loro foggiate su una zattera per poi affidarle al mare, come bottiglie contenenti messaggi di rispetto, educazione e speranza.
Ad Albissola Superiore, un video mostra la grande collezione di scarpette rosse realizzata negli anni dai ceramisti locali.
Ad Albissola Marina, invece, i cinque ragazzi volontari dello Sportello antiviolenza Alda Merini hanno collaborato con i ceramisti del borgo nella realizzazione del cortometraggio in stop motion I passi per la libertà: storia di vittime che vengono guidate, nel loro percorso di salvezza, da un singolare angelo custode.
Caltagirone ha celebrato la ceramista Luana Reale, la prima ad aver realizzato scarpette rosse di ceramica sin dagli anni ’90. La sua installazione, Femmina no malafemmina, composta da sette scarpe e un corsetto, è ancora oggi molto attuale: un percorso dall’infanzia all’adultità, da figlia a madre, che affronta anche i temi della prostituzione e delle spose bambine.
A Cava De’ Tirreni, l’assessore alle Politiche Sociali Annetta Altobello ha posizionato nella sala del Consiglio Comunale due scarpette rosse di ceramica. Il sindaco Servalli ha espresso, in quest’occasione, il cordoglio della città per la morte di Nunzia Maiorano: uccisa nel 2018 con 40 coltellate dal marito Salvatore Siani, condannato a 30 anni di carcere.
A Faenza, capitale storica della ceramica italiana e sede della AiCC, sono state inaugurate due opere.
La Panchina Rossa all’ingresso del Der Kunst Garden a Via Modigliana 16, realizzata da Gian Franco Morini detto “Il Moro”, e l’installazione in Piazza del Popolo, che porta il nome di: Oscar Dominguez, le ceramiste Antonella Amaretti, Maria Elena Boschi, Elvira Keller, Carla Lega, Mirta Morigi, Monica Ortelli, Ifigenia Papadopoulou, Silvia Pedaci, Manifatture Sottosasso, Susanna Vassura e l’associazione Lampada di Aladino.
Le scarpette rosse di Faenza, insieme con quelle di Deruta e Santo Stefano di Camastra, sono state inoltre protagoniste della puntata di Porta a Porta dedicata alla giornata del 25 Novembre. Di grande impatto la scarpetta stefanese, che riporta il volto di una donna e una farfalla, simbolo di libertà.