Uno scheletro giunto fino ai nostri giorni e ritrovato nella posizione che ha assunto suo malgrado per millenni.
Erano sulla spiaggia di Çeşme, sulla costa della Turchia occidentale.
Un ragazzo ed il suo fedele amico a quattro zampe, cosa stessero facendo non lo possiamo che immaginare, certamente un momento ludico di allegria quando improvvisamente vennero travolti da un’improvvisa onda gigantesca stranamente preceduta da uno strano ritirarsi della marea.
Forse fu proprio forse questo l’ultimo pensiero di quel ragazzo che giocava ignaro sulla spiaggia.
Tutto avvenne in pochi istanti e alle loro vite fu posto fine da una valanga di detriti, quelli che il peggior tsunami della storia, avvenuto 3600 anni fa, causato da una tremenda eruzione vulcanica, si trascinò dietro.
Un evento di proporzioni inimmaginabili che sconvolse una gran fetta di mediterraneo ponendo fine addirittura ad una civiltà quella Micenea ad un misterioso ragazzo ed al suo cane.
Chi sia stato in vita rimarrà un mistero che neanche i migliori archeologi e studiosi saranno mai in grado di stabilire ma questo ormai è solo un trascurabile dettaglio rispetto alla sensazionali della scoperta.
Siamo abituato a reperti storici di tutt’altra origine ma mai è stato fatto un ritrovamento di questo tipo.
Spazzato via dalla furia incontenibile dello Tsunami, lo scheletro del ragazzo e del suo cane sono inspiegabilmente riusciti a rimanere vicini e a non essere inghiottiti dal mare.
Probabilmente a fare da scudo alla marea di detriti un muro di contenimento dove è verosimile che i due corpi abbiano trovato un ancoraggio permettendo così che a 3600 anni di distanza tutto potesse riaffiorare e raccontare una storia mai raccontata fatta di mistero e casualità.
Il destino che spezza anzitempo una giovane vita e lo stesso destino che misteriosamente gli concede in qualche modo l’immortalità perché come il ritrovamento dello scheletro del ragazzo è questo che è avvenuto.
I resti di entrambi i corpi sono perfettamente conservati, sebbene trascinati da fango e macerie e rappresentano una delle scoperte archeologiche più sorprendenti avvenute in Turchia che grazie a questo ritrovamento potrà fregiarsi di avere una sua Pompei.
Uno scheletro ci racconta dello tsunami più catastrofico di cui storicamente si ha notizia
E’ di fatto la prova eccezionale di un fenomeno storicamente avvenuto nel 1612 a.C., quando l’eruzione del vulcano Thera dell’isola di Santorini generò uno tsunami che coinvolse le coste dell’attuale Turchia.
Così se ne è avuta notizia dalle pagine del DailyMail:
I corpi sono stati ritrovati nell’esatta posizione in cui sono deceduti». In base alla datazione al radiocarbonio, i ricercatori affermano che questa zona fu colpita da diversi tsunami, tutti causati dall’eruzione del vulcano Thera
Ciò che avvenne 3600 anni fa è considerato uno dei più grandi disastri naturali narrati dalla storia.
Gli stessi studiosi di vulcanologia hanno avuto modo di affermare con pienezza che le eruzioni del Thera, ora situato esattamente al centro dell’isola di Santorini, abbiano creato lo tsunami più devastante di sempre da porre, come detto inizialmente, fine alla civiltà minoica nella vicina Creta.
Ed è la prima volta che le vittime dell’eruzione di Thera sono state dissotterrate.
I resti infatti di un uomo di giovane età e di un cane, sono stati individuati e riportati di nuovo alla luce nel sito archeologico di Çeşme-Bağlararası, risalente alla tarda età del bronzo.
Un ritrovamento inspiegabile tanto che lo scheletro del ragazzo mostrava i segni di essere stato trascinato da una colata detritica.
Un singolare mistero dunque quello che avvolgerà per sempre questo ragazzo ed il suo cane, periti alla furia del mare ma inconsapevolmente stoici nell’aver consegnato ai posteri la storia della loro amicizia che neanche la più terribile delle tempeste ed il più infausto dei destini è riuscito a separare.