Sparita la cornice da un opera di Giovanni Segantini al Getty Museum di Los Angelesma il mistero più inquietante sembra non essere legato meno al “chi” e più al “perché”.
Probabilmente ad un ammanco doloso devono aver pensato i visitatori che per primi hanno avuto accesso al museo, nel vedere il quadro dell’autore trentino che ebbe i natali nel Borgo di Arco sovrastato dai resti dell’omonimo castello, privato della solita sua originale cornice.
Ma a ben guardare, i più scaltri hanno subito notato che il maltolto era alla fin fine una sostituzione che anche a distanza di tempo fa venire i brividi da profondo rosso.
Non il gesto di un Lupin su commissione o le rimostranze di uno squilibrato, sembra infatti che il misterioso avvicendamento di cornici sia avvenuto per decisione della direzione museale che però accortasi della risonanza mediatica negativa che tale avvicendamento ha scaturito, sono rimasti con le bocche cucite.
Perché va detto e non è certamente un mistero, proprio no, la cornice del dipinto di Giovanni Segantini “Primavera nelle Alpi”, fa letteralmente parte integrante dell’opera così come concepita dall’autore poichè fu lo stesso Segantini a progettarne la foggia.
Il Getty Museum ritocca un dipinto di Segantini, è mistero profondo circa i motivi
Il Getty Museum dunque stravolge un quadro di Giovanni Segantini sostituendo l’originale cornice del dipinto Primavera nelle Alpi, che il museo di Los Angeles ha acquistato solo nel gennaio del 2019 dalla famiglia di colui che fu il diretto e originario committente e che inizialmente e stato esposto nella sua cornice originale.
Quest’opera di Segantini fu dipinta dall’autore per un collezionista di San Francisco, tale Jacob Stern, che all’epoca della realizzazione del quadro, parliamo del 1897, era direttore della Levi Strauss & Co., l’arcinota azienda dei jeans.
In seguito alla sua realizzazione, il quadro di Segantini rimase trai i beni della famiglia fino al 1999 quando se ne sono perse le tracce fino a quando non fu, esattamente vent’anni dopo, acquistato dal Getty e annoverato tra la collezione stabile del museo californiano.
All’epoca dell’annuncio dell’avvenuto acquisto da parte del Getty, Davide Gasparotto, senior curator del museo per ls pittura, così ebbe modo di esprimere tutto il suo apprezzamento:
è un inno gioioso al ciclo della vita e al risveglio della natura durante la primavera dopo un inverno duro e lungo.
È un’opera straordinariamente compiuta in cui simbolismo e naturalismo sono inestricabilmente intrecciati.
Lo stesso Segantini lo annoverava tra i suoi capolavori assoluti
Aggiungendo una chiosa del tutto personale ma che la dice lunga sul valore artistico dell’opera:
uno dei maggiori dipinti dell’Ottocento italiano in America, un’opera iconica che espande la nostra capacità di raccontare la storia della pittura europea del XIX secolo
Direi che a questo punto dubbi non ce ne sono resta davvero il mistero, che definirei inquietante circa le motivazioni che hanno portato la direzione museale a compiere quello che frenando le parole ha proprio l’aria di essere uno scempio.
La cornice di Primavera nelle Alpi è frutto, ha poi spiegato Roberts con una lunga digressione sulle cornici di Segantini, di un percorso immaginativo caratterizzato da talento e fantasia:
anche la cornice, nel caso del dipinto acquistato dal Getty, è infatti partecipe del tema del dipinto, coi suoi motivi floreali primaverili che rimandano al ciclo della natura (e in particolare alla natura dell’Engadina: i fiori intagliati sulla cornice sono infatti narcisi delle Alpi svizzere meridionali).
Inoltre, la cornice del dipinto del Getty è citata anche in una lettera che Segantini scrive nel 1897 al mercante Alberto Grubicy, in cui l’artista sollecita l’ordine del materiale per terminare il lavoro in termini ragionevoli
Infine, per Mirella Carbone, direttrice del Museo Segantini di Sankt Moritz, le cornici del pittore trentino erano:
parte integrante delle sue opere
Sembra quindi accertato da più parti che al Getty, con questa operazione, è stata letteralmente snaturata una parte importante del lavoro di Segantini.
Ci si auspica a questo punto che il museo corra ai ripari e monti il quadro nuovamente nella sua cornice originale, per ridare dignità al grande artista e anche alla loro caratura di museo internazionale.