Il Parco archeologico di Pompei si prepara a un settembre speciale: ogni venerdì e sabato, fino al 4 ottobre, i visitatori potranno vivere l’emozione di passeggiate notturne, spettacoli teatrali e percorsi immersivi nei luoghi più iconici della città antica. Un’esperienza che unisce la magia del sito archeologico più celebre al mondo con il fascino del teatro e della memoria delle donne che vi hanno vissuto.
Passeggiate tra domus e ville
Le serate, con ingressi dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso alle 22), offrono itinerari diversi. Dal lato di Piazza Anfiteatro, i visitatori potranno accedere ad alcune tra le domus più suggestive, come i Praedia di Giulia Felice, la casa di Loreio Tiburtino e la celebre casa della Venere in conchiglia, fino alla Palestra Grande, dove è allestita la mostra Essere donna nell’antica Pompei (visitabile fino al 31 gennaio 2026).
Sul lato opposto, un percorso conduce alla Villa dei Misteri, capolavoro dell’arte pompeiana, con possibilità di proseguire in navetta fino a Boscoreale, per visitare la Villa Regina e l’Antiquarium. Entrambi i percorsi hanno una durata di circa un’ora e prevedono un biglietto d’ingresso di 7 euro.
Il teatro delle donne: Vox Feminae

Cuore del programma è lo spettacolo “POMPEII. VOX FEMINAE. Le parole segrete delle donne”, che darà voce a dieci figure femminili legate alla storia del sito: dalle nobili come Giulia Felice e Eumachia, alle figure mitologiche come Ifigenia e Fedra, fino a donne comuni come Asellina, la locandiera di una delle più note taverne pompeiane.
Attrici, attori e musicisti porteranno in scena un mosaico di voci che intreccia passioni, dolori, intelligenza e forza femminile, in uno spazio intimo come l’Odeion (Teatro Piccolo). Ogni spettacolo, della durata di 30 minuti, sarà preceduto da una breve visita guidata e accessibile con biglietto ridotto (7 euro).
Donne, memorie e archeologia
Il progetto teatrale si lega idealmente alla mostra Essere donna nell’antica Pompei, che esplora la vita femminile tra ruolo sociale, lavoro, spiritualità e mito. Schiave, sacerdotesse, scienziate, imperatrici e amanti: un racconto sfaccettato che restituisce dignità e complessità alle donne dell’antichità, troppo spesso relegate a ruoli secondari nei testi tradizionali.
I protagonisti sul palco
A dare vita a questo viaggio teatrale saranno interpreti di grande intensità come Marianna Fontana, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Imma Villa, insieme a Gennaro Apicella, Alessandro Balletta, Adele Cammarata e molti altri. La regia e la drammaturgia portano la firma di Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno, con i costumi di Giuseppe Avallone. La danza di Giada Primiano e le musiche di Massimo Cordovani, Francesco Giangrande, Roberto Piazzolla e Stefano Saletti completano uno spettacolo che unisce archeologia e arti performative.
Un progetto condiviso
La rassegna nasce dalla collaborazione tra il Parco archeologico di Pompei, Casa del Contemporaneo e Le Nuvole teatro scienza arte, nell’ambito del progetto ESOPOP – storie in festival, promosso dalla Direzione Generale Spettacolo dal Vivo del Ministero della Cultura. Prima di ogni replica, gli operatori didattici accompagneranno il pubblico con brevi introduzioni storiche e artistiche, creando un ponte tra passato e presente.

La forza evocativa di un’immagine
A rappresentare il progetto è stata scelta una fotografia di Antonio Biasiucci (Manto, 2019, deposito di Palazzo Ducale, Mantova), capace di sintetizzare in modo potente il rapporto tra corpi, memoria e stratificazioni culturali. Un’immagine che diventa simbolo visivo di un’esperienza destinata a lasciare il segno.
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