Alla luce delle continue trasformazioni che caratterizzano la società liquida del nuovo millennio, una riconsiderazione sulle metodologie e sulle discipline impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale appare oggigiorno più che mai inderogabile. E così, in uno spazio geografico dai confini sempre più porosi, alterato anche da un corrispettivo virtuale che ci rende sempre più interconnessi, la salvaguardia del patrimonio culturale diviene una responsabilità sempre più condivisa che bisogna di mutuale sussidiarietà.
Prima tra tutte a prendere le mosse in questa direzione è stata la Fondazione Scuola dei Beni e delle attività culturali, che grazie ad una vasta rete di relazioni è riuscita a creare un sistema complesso e multiforme, investendo un numero sempre maggiore di professionisti e ricercatori, passati da 19 a 73 unità, e collaborando con più di 300 organizzazioni: luoghi della cultura pubblici e privati (musei, archivi, biblioteche, parchi archeologici e ville storiche), uffici centrali e territoriali del Ministero della Cultura, Regioni e Amministrazioni locali, istituti culturali, associazioni professionali e di categoria, fondazioni culturali e mondo del terzo settore.
Dei 73 progetti avviati dal 2018 al 2024 (di cui 37 realizzati per il Ministero della Cultura), inerenti alla cura e gestione del patrimonio culturale, alla cultura manageriale, alla transizione digitale e alla sostenibilità ecologica, non stupisce soltanto la quantità ma anche la qualità, dal momento che i programmi internazionali di formazione continua e di aggiornamento professionale, favorendo l’incontro tra studiosi provenienti da 62 paesi del mondo, hanno condotto alla realizzazione di format efficaci e innovativi. Degni di nota, ad esempio, sono Dicolab. Cultura al digitale, il sistema formativo volto a integrare e aggiornare competenze indispensabili per curare, gestire e valorizzare il patrimonio nella sua nuova dimensione digitale, e Oltre il giardino, il programma mirato alla rigenerazione di parchi e giardini storici, grazie alla formazione di figure professionali ad hoc per la cura e la gestione del verde storico.