La Spada nella Roccia un mito dalle radici lontane che riaffiora in questi tempi moderni dove sembra rinascere prepotentemente il desiderio di dare una spiegazione a queste antiche leggende che seppur lontane nella creazione, sono più che attuali nella nostra vita di tutti i giorni.
Parte qui il primo dei cinque approfondimenti sulla storia che il mito della Spada nella Roccia ha avuto in Italia.
La prima delle cinque tappe che ti porterà a sapere il più possibile di quanto finora scoperto sulle Spada nella Roccia in Italia, parte dalla Toscana, scrigno di molti saperi e culla virtuosa della storia culturale ed artistica del nostro paese.
La nostra ricerca ci porta quest’oggi in un piccolo borgo d’Italia incastonato tra la città di Siena e la costa, andremo a Chiusdino, nel cui territorio sorge l’antica abbazia di San Galgano, con la sua affascinante storia e spiegazione, in parte del nostro mistero riguardante la Spada nella Roccia.
La Spada nella Roccia è reale ed è visibile nella Cappella di Montesiepi, altrimenti detta la rotonda, delineandosi così anche nei termini le assonanze con il più conosciuto mito bretone.
Passata nel 2017 da bene statale a possedimento del Comune di Chiusdino, l‘abbazia di Montesiepi è uno dei cinque siti presenti in Italia che custodiscono la Spada nella Roccia tra storia, arte e antiche leggende.
Un mistero da sciogliere con certosina pazienza e riuscire ad arrivare a capire il perché nel nostro paese ci sia stato un fiorire così articolato di storie riguardanti la Spada nella Roccia ma non solo, perché la tematica non si è fermata al racconto e in ben cinque luoghi nascosti esiste per davvero una Spada nella roccia vera.
Che sia solo un caso che in Italia ci siano cinque siti per la Spada nella Roccia o c’è dell’altro?
Parlando di Spada nella Roccia spesso sottovoce c’è sempre qualcuno che insinua il dubbio attraverso qualche sospiro, senza dire troppo, proferendo semplicemente parole come Templari e Santo Gral.
Di più non se ne riesce a cavare mai poiché subito la voce che insinua si quieta nel vedere un minimo di interesse e così si torna nel turbinio incerto e vago del valzer delle parole intorno alla Spada nella Roccia.
Un elemento che gioca a favore è che la Spada nella roccia di San Galgano fonda la sua stessa esistenza su una incontrovertibile verità storica suffragata da documenti verificabili che parlano del Cavaliere Galgano Guidotti.
Cavaliere di nota fama in quei luoghi e per quei tempi, Galgano, si dice dopo un incontro con l’Arcangelo Gabriele, conficcò di suo pugno la Spada nella Roccia, dopo una vita di eccessi, come gesto incontrovertibile di conversione e plateale affinché fosse realmente visibile il taglio netto con il passato.
Nei documenti relativi al processo di beatificazione di Galgano, viene dato un certo rilievo alla testimonianza della madre Donna Dionigia,la quale raccontò sotto giuramento che durante la visita di Galgano a Roma, presso il Papa Alessandro III, mani furtive entrarono di nascosto nell’eremo di Montesiepi e cercarono anche con modi irruenti di estrarre la spada dalla roccia.
L’impresa su ardua fin da subito tanto che la spada ne fu irrimediabilmente danneggiata, l’opera balorda degli anonimi vandali aveva portato la Spada nella Roccia a spezzarsi.
Si narra che al ritorno di San Galgano Poi, misteriosamente per alcuni, per miracolo secondo altri, la spada venne rinsaldata tornando al suo posto, sito dove a tutt’oggi è visibile.
Quella conficcata nella roccia dell’abbazia di San Galgano è dunque un vero reperto storico che si pone in contrapposizione con il mito di re Artù che si dice abbia estratto la Spada nella roccia con la quale combattere ogni ingiustizia.
Rimane il dubbio se sia o meno la vera Spada nella Roccia e questo lo scoprirai rimanendo con noi e seguendoci nei prossimi appuntamenti di questo breve ciclo di approfondimenti del mistero circa le Spade nella Roccia presenti in Italia.