La Spada nella Roccia.Giunge al terzo appuntamento questo nostro viaggio alla ricerca della verità, su e giù, in Lugo e in largo per lo stivale.
Dopo San Galgano e il Lago di Bardellino, eccoci approdare nel Centro Italia in questo che via via si sta dimostrando un itinerario sempre più avvincente e ricco nuove scoperte, tutte incastonate in luoghi incantati.
La nostra meticolosa ricerca dunque approda sulla catena montuosa dell’Appennino, là dove prende il nome di Monti Reatini e più precisamente sul Monte Terminillo, luogo dalla bellezza incontaminata che dall’alto dei suoi 2217 metri domina l’intero territorio, rendendosi visibile, nei giorni di poca foschia, da molto molto lontano.
E questo stagliarsi a naturale torre di vedetta, potrebbe essere una chiave di lettura per avventurarsi a dipanare almeno una parte dei fumosi misteri che circondano questo luogo, il primo fra tutti, anche qui la presenza di una Spada nella Roccia.
Qui per a corredo della Spada nella Roccia, una voluminosa quanto pesante già da un primo sguardo, lastra di marmo che arreca la seguente iscrizione:
Credei nemichi li homini di altra fede. Molti ne uccisi, piansi qui loro e sorte nostra. Che’ spada mia resti pe’ guardia al monte e mai homo tolga
Avventurarsi alla ricerca di questa Spada nella Roccia non è complicato, anzi, è fin troppo facile e proprio questa apparente semplicità dovrebbe farti drizzare le antenne perché, se segui da abbastanza tempo noi di iCrewPlayarte dovresti ormai aver capito che qui badiamo ben poco alle apparenze e le soluzioni ai misteri che incontriamo, le andiamo a ricercare nei posti più improbabili e comunque, oltre l’innocente apparenza delle cose, dei luoghi e dei fatti.
Ma passiamo ad illustrare quelli che sono dei fatti inconfutabili sui quali vedremo se è possibile dedurre qualcosa di nuovo.
La Spada nella Roccia e il mistero dei cinque confini
Siamo sul Monte Terminillo, nell’alto Lazio ed abbiamo appurato che qui si nasconde, neanche poi tanto, la nostra terza Spada nella Roccia.
Neanche questa probabilmente ha legami con il mito di Artù e Mago Merlino ma se possibile, presenta contorni ancor più misteriosi è dallo spunto più che interessante poiché legata a doppio filo ai Cavalieri Templari.
Riuscire a raggiungerla, come detto non è poi così complicato, basta avere un buon allenamento, non da tiratore di coriandoli ecco, un buon orientamento e fiato quanto basta per riuscire a respirare l’aria appena rarefatta dei 2000 metri.
Una volta accertato di possedere queste attitudini, non resta che intraprendere il percorso del Sentiero del Planetario fino a raggiungere così il leggendario crocevia dei Cinque Confini.
Per la verità a tutt’oggi anche confine amministrativo dei Comuni di Rieti, Cittaducale, Micigliano, Borgovelino e Castel Sant’Angelo.
Ma queste burocrazie, sia pur utili, poco interessano noi esploratori alla ricerca dei misteri irrisolti come questo della Spada nella Roccia.
Era l’ormai lontano 1978 quando due diretti verso la sommità del monte si fermarono a riprendere fiato in località Cinque Confini, da sempre nominata così dagli abitanti del luogo.
Mentre erano lì a bivaccare, la loro attenzione fu attratta da un grosso cespuglio ed esplorandone l’interno si resero conto che le sue fronde coprivano una grande roccia, nella quale con grande sorpresa constatarono che c’era conficcata una Spada di Ferro corrotta dal tempo visti gli evidenti segni di ruggine.
I successivi approfondimenti sul singolare ritrovamento, fecero datare la Spada nella Roccia ad epoca Medievale.
Da una mera casualità, prendeva finalmente corpo una leggenda che per secoli aveva avvolto con il suo mistero quei luoghi.
La memoria dei vecchi abitanti del territorio non fece fatica a tornare alla storia dei Templari dei cinque confini.
Era accaduto che nell’anno 1307 cinque Cavalieri Templari erano in fuga perseguitati da Filippo IV il Bello e trovarono un sicuro riparo proprio sui Monti Reatini che all’epoca della vicenda che stiamo narrando, rappresentavano il termine del Regno delle Due Sicilie e di altri quattro Regni.
Ormai allo stremo delle forze i cinque Cavalieri Templari decisero che per sfuggire all’inseguimento avrebbero dovuto separarsi per sempre.
Pensarono così di piantare una Spada nella Roccia a suggello perpetuo della loro amicizia e giurando di fare ritorno in quel posto ogni 21 dicembre ed attendere ogni anno, dall’alba al tramonto, l’arrivo degli altri Cavalieri scampati al pericolo.
Tra essi, il capitano Guy de la Roche, prese i voti diventando frate francescano, un secondo cavaliere fondò Città Ducale mentre gli altri, la leggenda narra che si finsero abitanti del luogo.
Però, fedeli al giuramento, ogni anno alla data del 21 dicembre, si ritrovavano davanti alla Spada nella Roccia per un ricordo dei tempi che furono.
La morte dei Cavalieri non segnò però la fine del loro sodalizio nè tantomeno del loro giuramento, sembra infatti che ogni 21 dicembre, quando cala la sera si avverta la presenza dei loro fantasmi aggirarsi intorno alla spada nella Roccia.
Se vuoi essere presente al prossimo conciliabolo devi affrettarti, la data fatidica si sta avvicinando.