Dal 29 gennaio all’8 settembre 2025, l’Osservatorio Fondazione Prada a Milano diventa il palcoscenico di una mostra imperdibile: “A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema”. L’esposizione esplora il ruolo fondamentale degli storyboard nel processo cinematografico, rivelando il legame tra disegno e visione registica.
L’idea nasce da Melissa Harris, ispirata dagli schizzi di Martin Scorsese per i combattimenti di Toro scatenato. Dopo due anni di ricerca, la mostra raccoglie materiali straordinari che raccontano come il cinema prenda forma prima ancora di essere girato.
Un percorso tra cinema, arte e visione
Con oltre 800 elementi esposti, la mostra ripercorre un secolo di cinema, dagli anni ’20 fino al 2024, attraverso storyboard, video, foto, documentari e installazioni. Tra i lavori più affascinanti, lo storyboard visionario di Alejandro Jodorowsky per Dune, mai realizzato, e quelli di film iconici come Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci, Interstellar di Christopher Nolan e Train to Busan di San-ho Yeon.
![A milano in mostra l'arte del cinema attraverso gli storyboard](https://arte.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/01/storyboard.webp)
Un’attenzione speciale è dedicata a Psycho di Alfred Hitchcock, con il celebre storyboard della scena della doccia, e ai disegni preparatori per Incontri ravvicinati del terzo tipo, accompagnati da una minipianola su cui i visitatori possono suonare le cinque note di John Williams.
Un allestimento studiato nei dettagli
Curata da Andrea Faraguna dello studio berlinese Sub, la mostra è pensata per valorizzare ogni elemento visivo. Gli storyboard sono esposti su tecnografi progettati ad hoc, mentre le fotografie di Agnès Varda per Salut les Cubains sono adagiate su supporti in cartone. Inoltre, lo storyboard di Grand Budapest Hotel prende vita in una versione animata su tablet, offrendo una prospettiva immersiva.
Dagli storyboard ai capolavori: il cinema prende forma
Molti dei lavori esposti sono stati realizzati direttamente dai registi o da artisti specializzati. Tra questi spicca Pablo Buratti, che ha collaborato con Pedro Almodóvar e ha firmato lo storyboard della mostra. Accanto al cinema e alla TV, lo spazio espositivo include materiali legati alla danza, con note di coreografia, e opere di Walt Disney, Hayao Miyazaki, Mr. Magoo e Popeye.
Non manca una sezione dedicata agli artisti contemporanei, tra cui la videoinstallazione Leave, Leave Now! di Carrie Mae Weems, oltre a un affondo sul cinema africano. Melissa Harris ha già anticipato che la mostra potrebbe avere un seguito: il materiale raccolto è talmente vasto da suggerire un Chapter 2.
Se ami il cinema e vuoi scoprire il processo creativo dietro ai grandi capolavori, questa esposizione è un’occasione unica per immergersi nell’arte degli storyboard. Condividi l’articolo con chi non può perdersi questo viaggio nella storia visiva del cinema!