Liu Ye è un pittore contemporaneo cinese. Le sue opere sono frutto di un immaginario fiabesco fluttuante che mira a ricercare una bellezza giocosa dal carattere narrativo. “Storytelling” è la mostra a cura di Udo Kittelmann in partenza a Milano presso Fondazione Prada – visibile fino al 28 settembre 2020.
L’artista nasce a Pechino nel 1964 e studia pittura murale presso L’Accademia Centrale di Belle Arti. Completa poi gli studi a Berlino, presso l’Università delle Arti. Oggi il pittore vive e lavora a Pechino e le sue opere sono parte della collezione permanente dello Shanghai Art Museum e del Long Museum.
Storytelling, una mostra tra oriente e occidente alla Fondazione Prada
Sono 35 i dipinti esposti dal 30 gennaio a Milano, presso la sede della Fondazione Prada. Il curatore Udo Kittelmann ha recentemente dichiarato alla stampa:
Percepisco l’opera di Liu Ye come un messaggio pittorico sensibile che passa tra due mondi spesso considerati contraddittori: cultura occidentale e tradizione orientale…/… Le sue immagini affondano le proprie radici nei movimenti artistici e intellettuali tanto occidentali quanto orientali, facendo convergere le forze del passato e del futuro.
L’immaginario di Liu Ye è ispirato da interessi personali e sebbene la cifra stilistica non sia di carattere astratto, la sua opera viene parzialmente influenzata dall’astrattismo occidentale di Piet Mondrian e Paul Klee alla ricerca di una soluzione che tende alla semplificazione e alla narrativa.
La sua ricerca in effetti, è un mezzo per scoprire se stesso in relazione alla vita quotidiana e si basa sul contrasto. E’ un collage di forme e linguaggi che indagano molteplici fonti di ispirazione del mondo della letteratura e della cultura popolare occidentale e orientale. Uno stile che finisce per divenire un racconto ironico e fiabesco che resta sospeso.
Lui stesso ammette: “Ogni mia opera è un autoritratto”
Cercare la bellezza è l’ultima possibilità per gli esseri umani…/…suscita un’emozione che è selvaggia di gioia. Liu Ye
In qualche modo, le 35 opere esposte, ci mostreranno l’evoluzione di questo pittore, dal 1992 ad oggi. Il suo universo impenetrabile sarà un magnifico connubio tra finzione e realtà che per mezzo del colore, farà da contrasto allo stile industriale delle architetture di Fondazione Prada.
Sì!!