La Tate Britain di Londra, ogni anno, in occasione della Winter Commission, realizza un’installazione sull’intera facciata del museo. Per questa quarta edizione, è stata invitata Chila Kumari Singh Burman, che con il suo progetto intitolato “Remembering a Brave New World”, trasforma la facciata in un’esplosione di colori con luci a neon, ricordando l’immaginario di Bollywood e la sua infanzia.
L’opera è stata inaugurata pochi giorni fa in concomitanza con Diwali, il Festival della Luce, la più antica e importante festa che si celebra in tutta l’India, in cui le città si riempiono di lampade per simboleggiare la luce interiore che protegge dall’oscurità spirituale.
“Remembering a Brave New World” per la Tate Britain
L’installazione di Chila Kumari Singh Burman, rimanda ad elementi della mitologia indù, l’immaginario filmico di Bollywood, il femminismo radicale, l’attivismo politico, la storia coloniale e ricordi d’infanzia dell’artista, come le luminarie di Blackpool o il camioncino dei gelati della sua famiglia.
Le divinità induiste si fondono infatti con la splendida facciata della Tate Britain, si diffondono attraverso le finestre e gli archi, tra cui Lakshmi, la dea della ricchezza e della purezza, e Ganesh, il dio della prosperità.
Le figure religiose si contrappongono agli elementi più giocosi, come una tigre a grandezza naturale, un pavone e un paio di labbra. Al centro, una rappresentazione del terzo occhio, che suggerisce il percorso verso una coscienza superiore.
Chila Kumari Singh Burman, per la Winter Commission 2020
L’artista, Burman, nata a Liverpool, si definisce come “Punjabi Liverpudlian“, (Punjabi è una regione dell’India). Usa l’ironia e il gioco ma le suoi lavori danno spunti di riflessione.
Ama l’energia dei colori e nelle sue opere, si nota un mix delle sue origini indiane con la cultura popolare, abbracciando discipline come l’ incisione, disegno, pittura, installazioni e film.
Negli anni ’90 e 2000 si concentra sulla storia della sua famiglia e il lavoro di suo padre come venditore di gelati a Bootle, dando vita a una delle sue opere più famose, una gigantesca scultura cono gelato scintillante, completa di scaglie di cioccolato in cima, intitolata “Eat Me Now”.
Chila comunica con il suo lavoro temi come l’emancipazione femminile e di identità post coloniali
Oltre alle arti visive, Burman ha scritto molto sul femminismo, l’attivismo e lo fa con leggerezza. L’artista ha descritto il suo lavoro come “disordinato, surreale, astratto, zen, femminista, anarchico, figurativo, strutturato, stratificato e tutto impregnato di una consapevolezza politica tagliente come un rasoio”.
Tocca argomenti importanti, come le armi nucleari e la crisi del lavoro e le piace farlo con oggetti, per lo più manufatti antichi, ritagli di carta, vecchi gioielli, ad esempio i bindi, gli ornamenti a forma di goccia indossati sulla fronte dalle donne indiane.
La Tate Britain è chiusa ma con quest’installazione, cerca di dare un segno di positività
“Remembering a Brave New World”, è un inno alla speranza, in questo momento buio per l’umanità. Il direttore della Tate Britain, Alex Farquharson, spera che, questa spettacolare trasformazione della facciata del museo, con l’opera in technicolor, piena di luci sfavillanti, possa fungere da faro di luce e di speranza durante i giorni di chiusura e porti gioia a tutti coloro che vivono o lavorano nelle vicinanze.
La quarta edizione della Winter Commission, iniziata nel 2017 con l’artista Alan Kane, Monster Chetwynd nel 2018 e Anne Hardy nel 2019, quest anno con Chila Kumari Singh Burman, non si ferma; la Tate Britain, non ha voluto rinunciare a cambiare volto, durante il periodo delle festività natalizie.
“Sono estremamente entusiasta di vedere la trasformazione di Chila della facciata classica della Tate Britain, lanciata in coincidenza con Diwali, il Festival delle luci. Ogni anno queste commissioni portano una nuova dimensione al nostro edificio, aggiungendo un senso di gioia e sorpresa al pubblico del museo durante i mesi invernali “. (Alex Farquharson, direttore della Tate Britain)