E’ successo al Teatro alla Scala di Milano, e di nuovo ci sarebbe da aggiungere, proprio durante un’esecuzione, nitido, uno squillo si è impadronito di una fetta di spazio acustico.
Senza attendere il ripetersi dell’intrusione sonora, ciò vuol dire, appena dopo il primo squillo, il Maestro Chailly ha interrotto l’esecuzione, voltandosi a detta dei presenti, verso la platea e rassicurando lo smemorato spettatore che lo spettacolo sarebbe ripreso non appena Lui avesse finito.
Ad esser precisi la frase è stata letteralmente la seguente:
Risponda pure, noi riprendiamo dopo
A cui per è seguito un discorso più ampio, articolato e decisamente pertinente:
Vedete, amici, siamo in molti in questo grande viaggio verdiano con l’orchestra e il coro della Scala, ma non siamo soli. Stiamo realizzando un’incisione per la Decca di Londra per cui saremo ancora molti di più
aggiungendo per concludere:
Patria oppressa con l’ostinato del telefonino non è possibile
Dopo queste lapidarie, se pur esaustive parole, il pubblico ha applaudito l’intervento, dopo del quale il Maestro Chailly ha ripreso l’esecuzione ricominciando dall’inizio.
Un inconveniente che non dovrebbe mai accadere ma che in qualche modo, concede lo spunto per dare un’occhiata al fitto programma della prossima stagione del Teatro alla Scala ormai quasi completo nella sua interezza.
Intanto però durante tutta l’estate, continueranno gli appuntamenti alla Scala di Milano.
Il Teatro alla Scala di Milano ha presentato il calendario della prossima stagione
Il calendario della prossima stagione al Teatro della Scala, quella targata 2022-2024 è stato finalmente presentato.
In cartellone ben 14 opere che per i più attenti significa una rappresentazione in più rispetto alla precedente stagione.
Scendendo meglio nel dettaglio, stiamo parlando di otto balletti e sette concerti sinfonici, a cui si uniscono tre grandi spettacoli per i più piccoli che nel complesso arriva ad un totale di 272 rappresentazioni a cui vanno senz’altro sommati dieci concerti proposti dalla Filarmonica della Scala.
La prima, evento sempre attesissimo e circondato da trepidante attesa da parte di pubblico e addetti ai lavori, quest’anno vedrà in scena Boris Godunov, capolavoro del russo Musorsgksij.
Come irrinunciabile consuetudine, l’appuntamento è per il 7 dicembre con l’immancabile presenza sul palco d’onore del Presidente della Repubblica.
Fa storcere un po’ il naso fin d’ora, la scelta di esordire nella prima, a qualche mese dallo scoppio della guerra in Ucraina, proprio con un’opera russa che però il sovrintendente Dominique Meyer difende a chiare note:
Non sono per la caccia alle streghe
Non sono per la cancellazione delle opere russe e quando leggo Puskin non mi nascondo
Senz’altro condivisibili le parole del sovrintendente del Teatro alla Scala ma che non crediamo possano sedare totalmente i mugugni già emersi e ricordiamoci che siamo solo in fase di presentazione di programma.
Ricordiamoci che la prima del Teatro alla Scala, oltre che momento artistico culturale, rappresenta una vetrina anche di aspettativa sociale che da sempre ha rispecchiato il malumore collettivo del momento.
Parlo infatti degli immancabili momenti di contestazione che ogni anno ad ogni prima del Teatro alla Scala, fanno mostra di sé nella piazzetta antistante l’ingresso, proprio nel momento dell’arrivo degli ospiti.
Ti ricordo inoltre che il Teatro alla Scala, attraverso il Servizio Promozione Culturale offre a un pubblico di giovani e di meno giovani, la possibilità di avvicinarsi al mondo del teatro musicale a condizioni sensibilmente agevolate.
Incessante è l’attenzione che il Servizio Promozione Culturale rivolge al mondo della Scuola, delle Civiche Biblioteche, degli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali, ai Gruppi Anziani organizzati dagli Assessorati ai Servizi Sociali oltre che a tutte le Associazioni Culturali riconosciute dalle pubbliche Amministrazioni.
Fino ad oggi grazie a questo servizio sono più di 100.000 spettatori che hanno avuto la possibilità ogni anno di avvicinarsi al Teatro alla Scala.
Le proposte formulate ad hoc dal Teatro alla Scala e presentate al pubblico in base alle età e alle caratteristiche delle singole categorie di spettatori, sono da sempre ispirate all’idea di un lavoro comune di sensibilizzazione dei giovani e dei cittadini verso un patrimonio artistico che riteniamo debba far parte dell’identità culturale di tutti noi.