Caro iCrewer, oggi ti faccio conoscere il nuovo singolo del gruppo lodigiano, i TES, acronimo di Tutti Esageratamente Stronzi. Il singolo che vi presento è Berlino (Pako Music Records/Visory Records). Questa band lodigiana possiamo definirla come l’emblema delle nuove formazioni indie-pop nazionali, mettendo in risalto, in ogni loro lavoro, le loro migliori caratteristiche: versatilità, talento e sensibilità autorale.
Nel 2018, pubblicano loro prima release, Canto di protesta. L’anno successivo, pubblicano Chissà perché e, nel 2020, l’EP d’esordio Era Questione di Tempo. Nello stesso anno, grazie alla partecipazione all’illustre bando Break The Wall, promosso dalla S.I.A.E. in partnership con il Circolo ARCI Bellezza, i Tes danno vita ad Essere umano, brano che li consacra ufficialmente al panorama indie-pop nazionale. Versatili, ambiziosi, dotati di un’incredibile capacità di scrittura, esecuzione ed espressione, i Tes sono l’emblema delle nuove formazioni musicali indie-pop, in grado di catturare pubblico e critica sin dal primo ascolto.
Berlino: come i TES raccontano i sentimenti
Un gruppo di ragazzi in viaggio per aiutare l’amico di sempre a superare le ferite invisibili, eppure così concretamente percettibili, che ci bruciano dentro. Ma il viaggio non rimargina le ferite, anzi, esalta quella tempesta emotiva di flashback e sentimenti che si nascondono senza sparire.
Il brano, scritto dalla stessa band e prodotto da Filippo Ferrari di XLR Solution, è accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Tihana Jana Vukic, impreziosito da grafiche accattivanti, di grande impatto, curate da Laura Cella. Attraverso il video, si mette in risalto l’ecletticità della band lombarda. Il giovane gruppo, grazie all’azzeccato contrasto tra sonorità ricercate e testi diretti, continua a farsi spazio nella scena indie-pop italiana con un’impronta stilistica unica, personalissima e fortemente riconoscibile.
Spesso – dichiara la band – consideriamo i viaggi come rimedi alle nostre sofferenze, convinti del fatto che attraverso i volti e le esperienze che questi ci offrono riusciremo a cestinare i nostri problemi e le nostre ansie. Ma la verità è un’altra: non conta tanto il luogo che ci ospiterà, quanto lo stato d’animo e la serenità con cui affronteremo la nostra partenza. A che serve cambiare il cielo sopra la tua testa se ancora ti porti addosso le tue sofferenze?
Non è solo un viaggio a Berlino, ma un viaggio dentro se stessi. Attraversare le proprie emozioni e i propri sentimenti, come se stessimo in una nuova città, per capire di cosa abbiamo bisogno.
Malinconia e speranza si intrecciano in un groviglio di riflessione e battiti, facendo giungere alla conclusione che essere «partito per dimenticare anni di rimpianti e dolori» ha poco senso in una Berlino in cui «pure i muri assorbono mille colori». E rendersi conto che l’unica soluzione per sanare un’anima scalfita sia affrontare un altro viaggio, questa volta, mano nella mano e cuore nel cuore, senza pensare al domani, ma assaporando ogni attimo del momento presente.