Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, per tutti Tina, nasce a Udine nel 1896. Passa parte dell’infanzia nella vicina Austria a seguito del padre, ma il vero e proprio salto lo fa nell’adolescenza quando raggiunge la famiglia negli Stati Uniti. Donna vivace e cosmopolita, abita prima a San Francisco e poi a Los Angeles, per poi trasferirsi nel 1923 in Messico, terra di cui si innamora in maniera viscerale.
Vita, opere, amore e morte
La passione per la fotografia nasce grazie alla zio Pietro Modotti che aveva uno studio fotografico e insegna alla nipote i primi rudimenti. In età adulta Tina lega il proprio nome a quello di Edward Weston, di cui è musa, modella e amante. Grazie a lui e ai suoi insegnamenti diventa una fotografa di fama mondiale rappresentando attraverso la macchina fotografica il lavoro delle persone e la dignità dei ceti più bassi, fotografandoli per lo più in momenti di vita quotidiana.
Stabilitasi in pianta stabile a Città del Messico ne diviene il fulcro della vita politica e culturale, incontrando personaggi del calibro di Vittorio Vidali, di cui diventa amante, Diego Rivera e Frida Kahlo, con la quale si vocifera abbia una relazione. L’unica cosa certa è che le due donne instaurano una profonda amicizia e trovano molti punti in comune riguardo gli ideali per cui combattere. Accusata nel 1929 di aver partecipato all’attentato al presidente Ortiz Rubio (non sono mai state trovate prove certe a riguardo e si pensa che l’accusa sia stata un pretesto), viene espulsa e questo causa la fine della sua carriera artistica.
Rientra in Europa ottenendo asilo politico a Berlino. Da lì vola a Mosca dove entra a far parte del Comintern (l’organizzazione internazionale dei partiti comunisti). In Europa partecipa a varie missioni sotto copertura, si vocifera pure che con Vidali abbia partecipato all’assassinio di Lev Trockij, in seguito, sempre insieme a lui, va in Spagna. Nel 1939 rientra sotto falso nome a Città del Messico dove muore la sera del 5 gennaio 1942, ufficialmente a causa di un infarto mentre rientra da una cena, ma voci dell’epoca affermano che sia stata uccisa dallo stesso Vittorio Vidali perchè a conoscenza di troppe cose sulla sua attività clandestina durante la guerra civile spagnola.
Donna di grande intelligenza e fascino, ispira Pablo Neruda, che alla sua morte le dedica un epitaffio il cui incipit è sulla sua tomba nel Panteón de Dolores di Città del Messico, mentre la parte finale (qui di seguito riportata) è incisa su una lapide commemorativa sulla sua casa natale a Udine.
“…Nelle vecchie cucine della tua patria, nelle strade
polverose, qualcosa si mormora e passa,
qualcosa torna alla fiamma del tuo adorato popolo,
qualcosa si desta e canta.
Sono i tuoi, sorella: quelli che oggi pronunciano il tuo nome,
quelli che da tutte le parti, dall’acqua, dalla terra,
col tuo nome altri nomi tacciamo e diciamo.
Perché non muore il fuoco”
Trani celebra Tina
Dal 7 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, presso il Palazzo delle Arti Beltrani, sarà possibile ammirare le opere di questa artista. La mostra, curata da Alessia Venditti, porterà il visitatore attraverso 50 fotografie provenienti dalla collezione della Galleria Bilderwelt di Reinhard Schultz. Un percorso storico dai suoi primi lavori fino agli ultimi, raccontando attraverso le sue opere la sua vita che, seppur breve, è stata sicuramente ricca di esperienze, viaggi e passione.
…una donne che è riuscita a scrivere pagine di rara bellezza…