A Torino, nel Museo Egizio, stanno per vivere una piccola rivoluzione: un trasloco speciale all’interno dello stesso museo. Dal 23 aprile, le statue degli dei e dei faraoni della Galleria dei Re saranno spostate in un allestimento temporaneo nell’atrio e sotto le arcate del museo. Questa mossa non è solo logistica ma un vero e proprio ritorno alle origini.
Circa 200 anni fa, queste maestose sculture di divinità e faraoni entrarono per la prima volta a Torino. Furono sistemate al piano terreno e nella corte di quello che poi divenne il primo Museo Egizio al mondo, nel 1824. L’allestimento attuale, chiamato “Verso la nuova Galleria dei Re”, è un omaggio a quella storica sistemazione.
Per la prima volta, i visitatori potranno osservare i dettagli delle statue da vicino. Ad esempio, sarà possibile vedere le iscrizioni geroglifiche sulla parte alta del trono della statua di Tutmosi I, dettagli che prima erano difficili da apprezzare. Anche il copricapo del sovrano Horemheb e le sue peculiarità saranno finalmente visibili, senza l’ingombro dei tradizionali alti piedistalli.
Trasloco speciale al Museo Egizio: un tuffo nella storia e nell’arte
Questo nuovo allestimento non solo rende giustizia alla bellezza artistica delle opere, ma permette anche una connessione più intima con la loro storia. L’atmosfera unica che si crea nel pomeriggio, quando il sole filtra tra le arcate e illumina le statue, ricrea un legame visivo con la loro collocazione originaria nei templi di Luxor.
L’iniziativa si arricchisce ulteriormente grazie alla condivisione di documenti originali che hanno segnato la nascita del Museo Egizio. Questo arricchimento culturale aiuta i visitatori a comprendere il fermento intellettuale e culturale che animava Torino in quegli anni.
Visitarlo ora, con questa nuova disposizione, offre una prospettiva completamente rinnovata, un’esperienza che va oltre la semplice osservazione. È un invito a riflettere sul significato profondo delle opere e sulla loro storia secolare.
Cosa ne pensi? Non credi anche tu che vedere queste magnifiche statue in un contesto così intimo e dettagliato possa cambiare completamente la percezione della loro arte e storia?