Tre Cime di Lavaredo, location patrimonio UNESCO dell’umanità, ha ospitato nella giornata di ieri 4 settembre una manifestazione incentrata sulla tutela al femminile in ogni sua sfaccettatura, che ha posto l’accento grave sulla violenza che molte donne sono costrette a subire.
Un progetto ambizioso partito da molto lontano in termini temporali e che nella giornata di ieri ha avuto il suo culmine con il posizionamento dell’installazione.
Ci sono voluti mesi infatti affinché’ migliaia di donne, piccole e grandi, potessero, ognuna nella propria routine giornaliera, portassero a compimento una piccolissima parte del progetto finale.
Un quadrato di lana o cotone delle dimensioni cinquanta per cinquanta centimetri, possibilmente colorato e nelle tonalità scelte da chi andava a realizzarlo, affinché in quel piccolo manufatto ci fosse impresso realmente un po’ di ciascuna donna che lo ha realizzato.
Un lavoro strutturato dunque sulla collaborazione a distanza di moltissime persone, estranee tra loro ma unite da un unico obiettivo fisico, la realizzazione di una grande coperta ma anche ideale poiché rappresenta l’unione di tutte contro la violenza sulle donne.
Raccolti i migliaia di quadrati sono stati trasportati alle pendici delle Tre Cime di Lavaredo dove ieri sono stati cuciti, ad opera di centinaia di volontarie giunte sul posto, tutti insieme con un filo rosso, colore divenuto simbolo di questa battaglia.
L’idea è nata dall’associazione Viva Vittoria che già dal suo slogan di presentazione sulla home page del sito ufficiale, ricorda a chiare lettere il fine ultimo per cui lavora:
L’intento è condividere con il maggior numero possibile di donne l’idea che la violenza si può fermare cominciando da noi stesse, dalla consapevolezza che noi decidiamo della nostra vita.
Tre Cime di Lavaredo si ergono a protezione delle donne
Più di diecimila quadrati di lana o cotone cuciti insieme all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo e posizionati a formare una gigantesca “V“, lettera iniziale della frase VIVA LE DONNE.
Una coperta gigantesca e colorata alla quale è affidato un messaggio importante da divulgare e cioè che le donne non si toccano.
L’installazione ha ricoperto una superficie di circa diecimila metri quadrati e per la prima volta non era in piano, come avviene nelle piazze d’Italia che finora hanno ospitato l’evento.
Un no gridato dalla vetta delle Tre Cime di Lavaredo con la speranza che da così in alto il grido possa volare il più lontano possibile per raggiungere ogni angolo del mondo e arrivare ad avvolgere con una coperta virtuale tutte le donne del mondo.
Per la provincia di Belluno un ruolo fondamentale per la realizzazione dell’evento è stato svolto da Dolomitike, molto attiva nel territorio e che per questa edizione distribuirà il ricavato a tre associazione della provincia che già hanno individuato e segnalato alcuni casi sensibili da tutelare e supportare.
La Sig.ra Rosa De Filippo, fondatrice di Dolomitike così si è espressa sull’argomento:
La coperta è un’opera relazionale condivisa – spiega. Ogni quadrato è cucito con un filo rosso, colore delle azioni contro la violenza. Il significato della coperta che avvolge e protegge vuole rappresentare un baluardo contro gli abusi, simboleggiare la rinascita in sicurezza. L’idea della coperta Viva Vittoria parte nel 2015 a Brescia, le Tre Cime sono il 18esimo luogo dove si svolge l’installazione artistica, ma è il più particolare ed esteso, di solito la coperta è stata utilizzata per coprire piazze, mai in alta quota.
Occhio dunque al prossimo reclutamento di volontari per partecipare alla realizzazione dei manufatti che ancora una volta concorreranno a comporre una nuova coperta che scenderà in campo per aiutare ancora una volta donne sole vittime di violenza.
Io ci sarò, e tu?