Trieste lo dimostra né più e né meno di altre città, soprattutto europee, nascondendolo forse dietro quel suo volto serioso e pulito che neanche il vento di Bora riesce a scompigliare.
Eppure anche Trieste ha il suo volto nascosto fatto di arcani ed intricati misteri che destano da un lato sgomento ma anche voglia di conoscerne in modo approfondito ogni sfaccettatura.
Se volessi intraprendere l’ardito compito di tentare di sviscerarne qualcuno di questi misteri, rimani con me e seguimi in questo piccolo vademecum che ti consentirà di provare ad esplorare i segreti inconfessabili di Trieste.
Arrivato in Piazza Unità d’Italia la scelta sarà solo tua, se cioè continuare l’esplorazione della città come un qualsiasi ignaro turista o approfondire quelli che sono i segreti inconfessabili della città.
L’unica cosa che potrai concederti, parimenti al prototipo del turista doc, se sceglierai ovviamente la via più ardita, è un bel caffè, il cui profumo inonda a volte parte della piazza e che, oltre al piacere del gusto, temo ti servirà per affrontare i misteri della città.
Trieste sembra proprio perfetta per celare e dire nello stesso tempo
Non si può iniziare un tour virtuale sui misteri di Trieste senza citare quello che se non il più terrificante, vuoi per la caratura dei protagonisti, va annoverato senza dubbio tra i misteri più famosi.
Sto parlando del fantasma di Massimiliano e Carlotta che a detta di non pochi è stato visto vagare nel parco del Castello di Miramare ma questa è un’altra storia.
Il fantasma dell’arciduca Massimiliano però ha assunto una certa dinamicità di movimento poiché c’è chi è disposto a giurare su quanto ha di più caro che nel palazzo del Barone Revoltella, ai nostri giorni divenuto ormai sede del Museo di Arte Moderna, faccia ogni tanto capolino anche qui il fantasma dell’Arciduca, in evidente viaggio di trasferta, considerata la vicinanza tra il maniero della sua residenza che fu e la città di Trieste.
Lo si vede piangere accorato davanti al suo ritratto e sembra che questo struggente siparietto vada ormai avanti dal lontano 1880, del perché il fantasma di Massimiliano d’Asburgo faccia ritorno sempre lì è un mistero, non che la presenza del fantasma in quanto tale non lo sia ma indagare un po’ più a fondo su tale abitudine potrebbe portare a conclusioni inaspettate e fors’anche inaspettatamente avvincenti.
Il palazzo citato prende il nome da Pasquale Revoltella, affarista di origine veneziana, nato nel 1795 e fu per l’epoca uno tra i personaggi più influenti della Trieste imperiale, nel cui tessuto sociale ebbe modo di svolgere un ruolo di primissimo piano in ambito economico e politico.
A Trieste vi giunse all’età di soli due anni, era infatti il 1797; la sua famiglia di commercianti aveva lasciato, forse costretta, la serenissima probabilmente come conseguenza della caduta dell Repubblica di Venezia.
Nella nuova città di Trieste egli iniziò a lavorare a lavorare molto presto quasi ancora adolescente dimostrandosi nonostante la giovane età, d’indole intraprendente.
Una volta raggiunti gli agi sociali spese tutto il suo impegno per numerose attività filantropiche e d’interesse culturale.
Trieste dunque è la città perfetta per tanti piccoli viaggi da fare magari in un pomeriggio e sommandone tanti insieme, nel mondo del soprannaturale, dell’arcano e più in generale del mistero.
Lo deve forse alla sua tradizione massonica, allo spiritismo che a Trieste più di altre città mise forti radici; capace sempre e comunque di stregare in ogni suo angolo che sia la Cittavecchia o i Manieri di Duino e Miramare e ancora gli impervi boschi del Carso.
Un territorio quello di Trieste ed intorno ad essa che è tutto un pullulare di luoghi infestati al centro di improbabili ma documentatissime apparizioni condite da culti che traggono origine dalla notte dei tempi che neanche la Bora è mai riuscita a spazzare via.
E questo è solo l’inizio, seguimi su iCrewPlay e ti racconterò ogni inenarrabile segreto della misteriosa Trieste.