AXRT Contemporary Gallery presenta TTOZOI inclusione tra antico e moderno a cura di Gianluca Marziani. Sabato 28 Agosto si è inaugurato con lo start day il nuovo progetto artistico Genius Loci (patrocinato dal MiC) del duo TTOZOI.
Nato con l’ausilio della Direzione Regionale Musei Campania, gli artisti avranno la possibilità di allestire le Art Area nello spazio subordinato all’Arena dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere. I lavori saranno lasciati all’interno di specifiche teche per un lasso di tempo di circa 40 giorni, per essere, solo in un secondo momento, ritirate e rielaborate dal duo.
La presentazione di una parte delle opere realizzate sarà fruibile durante le Giornate Europee del Patrimonio, in particolare il 25 Settembre 2021 con un vernissage alle ore 18:30 adibito nel portico del Museo dei Gladiatori all’Anfiteatro Campano.
TTOZOI…il progetto Genius Loci
Il progetto Genius Loci nasce dalla comune volontà di realizzare opere d’arte direttamente in luoghi storici prescelti, attraverso una proposta in chiave contemporanea; mediante una rilettura delle opere che nell’antichità venivano realizzate esclusivamente su commissione per cattedrali e palazzi nobiliari. Le opere, in questo modo, riescono a catturare l’anima del luogo, trasferendo sulla tela la memoria del sito, il genius che in esso è custodito.
TTOZOI – biografia e carriera artistica
Stefano Forgione e Giuseppe Rossi – meglio conosciuti come TTOZOI – formano un duo artistico dal 2010, anno del loro debutto ufficiale nelle sale espositive di Castel Dell’Ovo grazie ad una personale curata da Luca Beatrice. Entrambi autodidatti cominciano a sperimentare sin dall’adolescenza e a servirsi di varie tecniche artistiche come il carboncino, la china, l’acquerello, l’acrilico, l’olio, il collage.
Si avvicinano alla storia dell’arte di matrice informale (materico e gestuale) sostenendo quella che è la loro vocazione estetica e concettuale. Focus del loro confronto, la consapevolezza che l’arte è sempre stata contemporanea e che l’artista non può operare nel presente e nel futuro, prescindendo dal passato. Proprio da questi due postulati nasce la volontà di dar vita ad un progetto – basato su concetto e forma, tempo e materia – sostenitore di una vera e propria rivoluzione nel campo dello sperimentalismo contemporaneo.
TTOZOI…oltre il visibile
TTOZOI è creatore del vuoto d’intervento, una vera e propria attesa. Le loro opere sono create in loco, andranno ad implementare una Art Area dedicata e formata da diverse installazioni di teche sigillate, all’interno delle quali vengono riposte le tele e lasciate a dimora per circa 40 giorni.
La muffa diventa puro codice linguistico, un applicativo biologico che conduce la pittura al punto limite delle sue possibili mutazioni.
I lavori sono svolti da entrambi gli artisti su una tela rigorosamente di juta – disseminata di materiale organico come farine varie, acqua e i pigmenti naturali. Successivamente, i due conservano il lavoro in una teca chiusa che facilita il naturale progresso di proliferazione delle muffe.
Una nuova grammatica – viva – che dal momento in cui le muffe vengono bloccate, rende l’impronta materica sull’opera un segno definitivo, un inizio che conduce al conseguente epilogo, generando una nuova superficie capace di metabolizzare la metafora e la somiglianza mimetica, scrive il curatore Gianluca Marziani.
Sono proprio le muffe le vere e uniche protagoniste della scena. Esse, infatti, durante il trascorrere dei giorni si alimentano della parte organica, dialogando con l’opera secondo uno schema sconosciuto e a prima vista caotico. I due artisti – Forgione e Rossi – monitorano costantemente la progressione delle spore, decidendo di agire, sospendendo il fenomeno naturale solo quando il risultato soddisfa il loro piacere estetico secondo una declinazione di salvataggio dall’estetica in purezza.
Le tele, di conseguenza, vengono ripulite, lasciando percepibile solo le tracce del passaggio della natura, formatasi tra le trame della tela. è così che la memoria della vita resta impressa sulla tela e diviene una finestra dentro l’archeologia del tempo. Una perfetta sinergia tra l’imponenza architettonica del luogo e il cuore caldo che abita idealmente le sue fondamenta oltre il visibile.