Giovedì 14 luglio 2022, precisamente alle ore 21:00, è andata in scena la quarta rappresentazione dell’opera lirica Carmen. La novità assoluta della serata è stata sicuramente il cast completamente rinnovato e rinfrescato con cantanti di livello provenienti da tutto il mondo ed emergenti nel settore. Fin da subito si è parlato di uno spettacolo dalle pretese colossali: eguagliare il debutto in Arena con Zeffirelli del 1995 e poi nel 2009.
Tutto questo è stato possibile a partire dal cast di livello internazionale, la scenografia, centinaia fra mimi, figuranti, tecnici, a cui si aggiunge il Corpo di Ballo dell’Arena, che riprende i passi originali di El Camborio, il coreografo che collaborò al debutto con Zeffirelli in persona!
L’intenzione è stata quella di portare sul palco una Carmen definitiva data da una serie di intuizioni e correzioni apportate durante gli anni; o addirittura, riprendere in considerazione dettagli che erano stati scartati in precedenza. A livello di numeri (quasi 400 persone presenti sul palco) e dimensioni originarie, l’Arena di Verona ha reso onore al capolavoro di Georges Bizet.
Carmen, una piacevole sorpresa con tanti assi nella manica
Si tratta di un’opera lirica divisa in quattro atti composta da Georges Bizet sul libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Questa rappresentazione in particolare ha ripreso regia e scene di Franco Zeffirelli. La durata totale dello spettacolo, comprensivo di pause, è di circa quattro ore. Ma non spaventarti: in realtà scoprirai che Carmen è un’opera dal grande intrattenimento e coinvolgimento emotivo del pubblico in cui il tempo scorre senza che te ne accorga.
Se sei interessato, lo spettacolo ha ancora in programma altre cinque repliche, tra luglio e agosto. Per qualsiasi informazione puoi visitare direttamente il Sito dell’Arena.
Alla base dell’opera lirica di George Bizet c’è una storia di amore, di passione e di gelosia, ambientata a Siviglia, che finisce nel peggiore dei modi. La protagonista è una donna profondamente libera che tale rimarrà fino alla fine. E’ una seguace dell’amore in maniera corporale e fisica, in questo senso incarna lo stereotipo dell’amore passionale balcanico. Ma c’è di più: ad oggi un’opera come Carmen, parla anche di violenza fisico-emotiva, di relazioni tossiche tra uomo e donna spesso intrappolate in un continuo carosello infernale. Carmen è la prova che se non ci si allontana da determinate situazioni in tempo, non è detto che queste si concludano bene.
Per J’Nai Bridges, nei panni della protagonista, giovane mezzosoprano star della Metropolitan Opera House di New York, è stato il primo debutto in Arena e in Italia. Dire che se l’è cavata egregiamente è poco: a partire dalla voce, dall’interpretazione e dalle movenze, questa donna è stata una Carmen in carne e ossa! Con lei in scena il tenore Vittorio Grigolo, che ha portato per la prima volta il suo Don Josè e, suo rivale, il baritono Gëzim Myshketa, anch’egli esordiente, che ha interpretato l’affascinante toreador Escamillo.
Un ulteriore valore aggiunto è stato sicuramente la Compañía Antonio Gades composta da bravissimi ballerini di flamenco. Con loro il pubblico è stato travolto da un’ondata di energia e attitudine spagnoleggiante fuori portata. Improvvisamente ti troverai a prendere parte alla rappresentazione stessa, come se facessi parte della folla che incita la corrida e i toreador, oppure, assieme ai popolani nella piazza di Siviglia. Questa compagnia ti allieterà soprattutto in una breve pausa tra il terzo e il quarto atto finale, ma non ti dirò di più.
Se sei interessato puoi visitare direttamente il Sito della Fundación Antonio Gades.
In poche parole, la Carmen di quest’anno all’Arena di Verona è uno spettacolo da non perdere assolutamente.