La Valle del Metauro, territorio di confine tra Marche e Romagna che si snoda lungo tutto il corso e percorso dell’omonimo fiume, è di recente salito agli onori della cronaca per un’interessantissima quanto ancora misteriosa scoperta per potrebbe letteralmente riscrivere la storia dell’intera area.
A dire il vero non è il primo ritrovamento di rilevanza che la zona ha offerto negli anni. Comune denominatore per questa e le altre scoperte archeologiche del territorio, la casualità esattamente come nel caso dei Bronzi dorati di Cartoceto di Pergola, zona rurale poco distante dalla Valle del Metauro.
il fortunoso ritrovamento è avvenuto in località cantinaccia a pochissimi chilometri dal centro della cittadina di Urbania che per territorio anch’essa non è certo nuova ad eventi simili.
Gli esperti però già pensano di poter dare un giudizio, anche se prematuro, sul tenore della misteriosa scoperta fatta, di tale importanza che potrebbe forse riscrivere la storia dell’intero territorio.
Possono sembrare queste parole troppo importanti per una scoperta archeologica avvenuta da pochissimo tempo ed in circostanze sicuramente fortuite ma ribadiscono gli esperti che dal tenore e dalla portata dei ritrovamenti dei primi scavi, ancora avvolti in larga parte nel mistero, ciecherei già in nuce l’idea di quello che sarà.
Tanta emozione dunque che come spesso accade in questi casi, si trova a coinvolgere esperti, appassionati e cittadini del territorio che in qualche modo si sentono parte integrante a volte del ritrovamento stesso in una sorta di commistione socio culturale di chi quelle terre le vive dal generazioni sentendole proprie.
Nella Valle del Metauro è stata dunque rinvenuta una misteriosa sagoma circolare in pietra, grande circa 30 metri di diametro.
Una struttura di questa fattezza, è certo essere pressoché completamente sconosciuta nell’intero territorio della Valle del Metauro e quello che desta maggior sgomento sono proprio le dimensioni così imponenti.
In genere, tali fattezze sono tipiche di monumenti funerari, nel caso di tombe costruite per figure di spicco della società, che nel tempo diventando punti di riferimento, inglobavano in sé anche il ruolo di futura memoria della storia di un popolo con il suo susseguirsi di generazioni.
E proprio le mastodontiche dimensioni, avevano il compito di rendere visibile il mausoleo da grande distanza così che in qualche modo fossero sempre e costantemente sotto gli occhi di tutti, come punto fermo ma a volte anche come monito.
Realizzazioni come questa emersa nella Valle del Metauro, non del tutto ancora svelate da quell’alone di mistero in cui sono avvolte, si trovano essenzialmente in nord Europa il cui confronto dei simbolismi, al momento sembra ricalcare, sia pur in parte ciò che lentamente sta emergendo nei dintorni di Urbania.
Valle del Metauro scavi ancora in corso per una scoperta ancora avvolta nel mistero
I lavori di recupero dell’area si sono naturalmente svolti sotto l’attento patrocinio della Soprintendenza ABAP delle Marche.
Iniziati il 5 luglio scorso, come si conviene solo dopo un primo approntamento del cantiere con la messa in luce di una parte del tumulo monumentale, l’intera area archeologica sarà da subito visitabile, con grande soddisfazione delle maestranze scese in campo, poiché sarà una delle prime volte che un sito archeologico non ancora completamente riportato alla luce e non ancora completamente compreso nella sua reale natura, verrà esposto al pubblico.
Il tutto, ci tengono a garantire dalla Soprintendenza nel rispetto delle norme di sicurezza, poichè, ma c’è appena bisogno di sottolinearlo, visite e attività degli scavi andranno avanti di pari passo.
Una possibilità davvero interessante quella di poter vedere all’opera una vera squadra di archeologi sul campo.
Già in corrodono invece le indagini che permetteranno di individuare una datazione quanto più esatta possibile per questa grandiosa opera appena scoperta.
Si dice sia stata presumibilmente realizzata fra l’800 e il 500 a.C.; un bel balzo indietro nel tempo che gli esperti pensano porterà a capire con più dettagli usi e costumi degli antichi abitanti dell’Alta Valle del Metauro.
Siamo però solo all’inizio e questa misteriosa scoperta forse trascinerà con sé altre mirabili e sensazionali conoscenze.
Per informazioni e prenotazioni visite agli scavi archeologici: Ufficio Turismo Comune di Urbania (aperto tutti i giorni: 9.30/12.30 – 15/18) tel. 0722 313140 – turismo@comuneurbania.pu.it www.visiturbania.com