A Roma, presso Palazzo Bonaparte, si è aperta ieri, 8 ottobre, la mostra dedicata a Vincent Van Gogh. L’apertura della mostra ricade in occasione del 170esimo anniversario del maestro olandese. Attraverso le sue opere più celebri – tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) – sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Van Gogh a Palazzo Bonaparte
La mostra sarà aperta fino al 26 marzo 2023. Sono esposti ben 50 capolavori provenienti dal Museo Kröller-Müller di Otterlo e mette al centro tutta la parabola esistenziale e creativa del pittore. Dieto la mostra un lungo lavoro di preparazione durato 5 anni.
Prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, la mostra segue passo passo ogni fase dell’intensa (per quanto breve, solo una decina di anni) carriera del genio olandese e offre al pubblico la possibilità di ammirare non solo pezzi universalmente noti ma anche opere viste raramente.
La mostra a Palazzo Bonaparte
Per chi ama la storia dell’arte ed è in cerca di un viaggio unico all’insegna della bellezza, non resta che prenotare un soggiorno all’Eitch Borromini, storico edificio progettato dal Borromini nel XVII secolo con affaccio su Piazza Navona, vicinissimo a Palazzo Bonaparte.
Una vita tra genialità e follia, uno stile pittorico inconfondibile e una personalità eclettica capace di affascinare chiunque. Più di 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e tante testimonianze biografiche per celebrarne la grandezza universale.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent Van Gogh fu un artista caratterizzato da grande sensibilità e creatività, nonostante una vita tormentata. La mostra ripercorrerà, seguendo un ordine cronologico, i periodi e i luoghi dove il pittore ha vissuto e tratto ispirazione: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Riy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua vita, suicidandosi nel 1890 a soli trentasette anni. Il suo genio ha prodotto una serie sconvolgente di capolavori: prendendo spunto dal mondo impressionista, per passare al puntinismo, alle pennellate dense, ai paesaggi dal colore acceso e intenso, fino ai più cupi ritratti di persone semplici che si guadagnano da vivere lavorando la terra.
I visitatori avranno quindi modo di approfondire il periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedicò ad un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Ma non solo, tra le opere più celebri ci sarà anche il famoso Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza e sembra confessare una complessità nascosta. Poi ancora, la sua apertura verso gli eccessi cromatici e il cromatismo che lo porteranno a realizzare l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
Con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo e curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.