Vanessa Wagner l’avrà segnato sicuramente in agenda, magari con accanto uno scarabocchio personale, di quelli che ci portiamo dietro dall’infanzia e che mettevamo lì a sottolineare un evento di spessore di quelli che fanno sobbalzare il cuore.
L’occhio su quell’agendo non possiamo certo allungarlo, neanche di sfuggita ma di certo è pacifico che domani per la pianista francese sarà un gran giorno e per sottolinearne l’importanza, già è in uscita oggi il video diretto da Thomas Rabillon, di Etude 16, rivisitazione del brano di Philip Glass.
E quasi estrapolata da una pagina di diario anche l’esternazione che Vanessa Wagner fa in prima persona in riferimento al doppio e significativo evento:
A heady sway, an intoxicating simplicity of theme, this study is magic: sad and sweet, simple and profound.
My favourite of the entire volume of Philip Glass Etudes
Eclettica nel suo personalissimo modo di essere pianista di fama internazionale che ha saputo costantemente trattenere per sé quella voglia di curiosità che insieme caratterizza e struttura amabilmente di novità il suo modo di essere interprete musicale.
Vanessa Wagner riesce a riunire nello stesso momento le forti basi di un repertorio classico unendole magistralmente ad una creatività di definita impronta contemporanea, che viene arricchita da un forte coinvolgimento emotivo che trasforma il tutto in qualcosa di unico ricco di pathos ineguagliabile.
Tutto è pronto e venerdì 25 marzo è proprio domani.
L’etichetta è Infiné Music, e Study Of The Invisible è il titolo del nuovissimo album di studio.
Vanessa Wagner presenta la sua nuova creatura
C’è molto di Vanessa Wagner in quella che domani sarà la novità presentata per la prima volta al pubblico mondiale.
L’interpretazione è rielaborata da un punto di vista artistico strettamente personale in cui Vanessa Wagner propone un repertorio contemporaneo spazia leggero, quasi con una sua traiettoria definita anticipatamente, quasi accarezzando idealmente Philip Glass, Ezio Bosso, Susanne Ciani, Brian e Roger Eno per citarne a dire il vero solo alcuni.
Un vero e proprio viaggio quello che Vanessa Wagner propone al suo pubblico che da domani avrà la possibilità di imbarcarsi idealmente con l’artista verso mete musicali inaspettate dal sapore inedito pur nella loro già affermata presenza nel panorama musicale.
Questo è infatti Vanessa Wagner, una reinterpretazione che sa di nuovo e per questo coinvolge e stravolge come una leccornia al primo assaggio.
Precoce è l’avvicinamento al pianoforte di Vanessa Wagner che già all’età di 7 anni dimostra di essere a suo agio davanti al pianoforte.
E tutto questo succede nella regione francese della Bretagna, luogo d’origine dell’artista.
Già all’età di diciassette anni vince l’importante Premio al Conservatoire National Supèrieur de Musique de Paris e successivamente nel 1999 riceve un Victoire de la Musique (l’equivalente dei Grammy Awards) come la giovane più promettente solista strumentale.
E da questo momento per Lei non ci sono state che conferme grazie alle sue apprezzatissime rivisitazioni di Rameau, Mozart, Haydn, Schumann, Brahms, Rachmaninov, Debussy, Schubert e Berio.
Plauso che ha ottenuto ottenuto sia in patria che nel resto del mondo.
Vanessa Wagner è stata inoltre insignita dell’onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres ed è stata direttore artistico del Festival du Château de Chambord a partire dal 2010.
A domanda diretta è lei stessa a rispondere di come la sua naturale curiosità sia di fatto un importante filo conduttore nella sua carriera artistica e forse anche personale.
Tale spirito, sempre volto alla conoscenza del nuovo, l’ha portata anche ad amare i viaggi che cerca di fare non solo fisicamente ma anche attraverso il pianoforte che le consente letteralmente di volare tra brani classici e contemporanei in un solo battito d’ali o di partitura.
La sua prima esibizione come ospite di Infinè Workshop risale al 2010, insieme al produttore messicano Murcof in occasione di Carriére du Normandoux.
Sei anni dopo il duo Murcof-Wagner pubblica ‘Statea’, un album di interpretazioni del repertorio minimalista che combina pianoforte ed elettronica, a cui hanno fatto seguito numerosi concerti internazionali, dal Barbican e Kings Place di Londra alla Jazzhouse di Copenhagen alla Philharmonie de Paris, compresi alcuni appuntamenti italiani a Romaeuropa Festival e al Teatro Franco Parenti di Milano.
Dopo ‘Inland’, datato 2019 per l’etichetta Infinè Music, con la sua forte impronta di riferimento al paesaggio immaginario di John Cage, Vanessa Wagner continua ora il suo viaggio nel repertorio minimalista.
Propone al pubblico brani rari o inediti di celebri compositori, giovani talenti del pianoforte di indubbia personalità musicale.
Tutto questo con ‘Study of the Invisible‘, il 25 marzo.www.vanessawagner.net