Oggi è Venerdì 17, un giorno come tanti per i più, legato a doppio filo con la sfortuna per tutti coloro invece che si fanno sopraffare dalla superstizione.
Tale radicata credenza e non solo in date simbolo come il Venerdì 17, sfocia spesso in atteggiamenti da tenere o veri e propri gesti da compiere per allontanare da sé l’oscuro imminente presagio.
La lista potrebbe rivelarsi anche lunga poichè si adatta sovente ad usi e costumi locali; ecco dunque che c’è chi non vuole passare sotto una scala e per evitarla preferisce cambiare anche radicalmente percorso, chi non esce di casa appunto di Venerdì 17 … e c’è infine la sottocategoria di coloro che dicono di non crederci, ma che al dunque preferiscono non correre rischi.
Ed è proprio su quest’ultima categoria, quella degli indecisi per antonomasia che probabilmente si è plasmato il detto popolare:
non è vero ma ci credo
Orbene, basterebbe a questo punto un rapido sguardo al calendario sull’Anno Domini in corso per riflettere profondamente sul fatto che davvero ci siano ancora persone in grado di farsi così largamente influenzare da eventi occasionali quanto realmente fortuiti.
Eppure l’idea che certi oggetti o atti portino sfortuna è una costante nella storia dell’uomo e con essa in parallelo anche nella storia dell’arte quale rappresentazione della realtà.
Venerdì 17 e Martedì 13 sono da sempre date da bollino rosso per la sfortuna
Se non sei superstizioso o almeno non troppo, proprio oggi vorrei condurti in una sorta di viaggio virtuale per andare a vedere, a spasso nel tempo, come siano stati rappresentati nell’arte, oggetti o situazioni, riconducibili alla mala sorte.
Va premesso che è l’area geografica a determinare scrupolosamente le caratteristiche che ingenererebbero l’evento sfortunato.
In Spagna, Grecia e Portogallo si crede fermamente infatti che sia il giorno di martedì foriero di oscuri presagi, mentre nei Paesi di tradizione anglosassone è notoriamente il venerdì, giorno in cui è avvenuta la morte di Cristo.
Diversa spiegazione anche per la cifra della data, che tradizionalmente si associa ai partecipanti dell’Ultima Cena che a conti fatti erano proprio 13 ovvero Cristo più i 12 apostoli e tutti sappiamo come è andata a finire.
Da qui il lieve sentore che forse sul tredicesimo commensale di qualsiasi allegra tavolata possano scagliarsi gli sfavori della sorte.
A certe latitudini invece, il numero 13 è associato a un celebre quanto romanzato evento storico, che sembra abbia portato alla fine dell’Ordine dei Templari.
Era infatti proprio un venerdì 13, nell’ottobre del 1307, quando il re di Francia Filippo il Bello fece arrestare tutti i Templari di Francia, ordine che fece estendere poi in tutta Europa.
Ma anche se oggi è “solo” Venerdì 17, questo macabro ricordo storico, fa venire ancora i brividi.
Precedentemente, in epoca romana si usava scrivere la parola VIXI, nel suo significato di “ha vissuto”, sulle tombe dei morti e proprio anagrammando tale scritta, si ottiene la parola XVII, che altri non è che il numero 17 scritto in caratteri latini.
SALE
Rovesciare il sale viene comunemente ritenuto un cattivo auspicio. Questo perché il sale è sempre stato una merce rara e preziosa fin dalle epoche più antiche, indispensabile per conservare i cibi deperibili quali carni e pesce; si pensi che il termine salario (salarium) deriva proprio dalla forma di pagamento che in epoca romana veniva dato ad alcune categorie, quali i soldati per esempio, e che veniva tributato in sale.
Sprecarlo avrebbe quindi portato sfortuna, anche se, in caso si fosse rovesciato o fosse caduto di mano, sarebbe bastato gettarne un pizzico dietro le spalle per esorcizzare la cattiva sorte.
Anche Leonardo da Vinci, nell’Ultima Cena in Santa Maria delle Grazie a Milano (1495 – 98), dimostrando un eccezionale gusto narrativo, ha voluto inserire la raffigurazione pittorica di questa credenza popolare. Giuda infatti, che stringe nella mano destra la sacca con i 30 denari, all’annuncio di Cristo che uno dei suoi discepoli lo tradirà, probabilmente sentendosi colto in flagrante, rovescia per errore con il gomito destro la saliera, rovesciandone il contenuto.
Se nell’opera di Leonardo questo dettaglio appare sbiadito, per la deperibilità della particolare tecnica pittorica utilizzata, è possibile osservarlo con maggiore chiarezza nelle fedeli copie di alcuni dei suoi allievi, come quella del Giampietrino, proveniente dalla Certosa di Pavia (1520 ca.) e oggi al Magdalen College di Oxford, quella di Marco d’Oggiono (1520 ca.) al Musee de la Renaissance ad Ecouen, di proprietà del Louvre, e quella attribuita in passato a Cesare da Sesto (1550 ca.) nella chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca (Canton Ticino).
GATTO NERO
Non sempre i gatti neri sono stati considerati portatori di cattiva sorte. Nell’antico Egitto erano addirittura venerati, e se ne conservano molte sculture che li raffigurano fieramente. Tutto cambia nel medioevo, quando vengono associati al diavolo, alle streghe e ai sortilegi. Uno dei gatti più conosciuti nella storia dell’arte è sicuramente quello del manifesto de Le Chat Noir (1896), il celebre locale di Montmartre simbolo della Bohème alla fine del XIX secolo. Si tratta di una litografia a colori, realizzata da Thèophile Alexandre Steinlen e conservata oggi al Museo Van Gogh ad Amsterdam.
SCALA
Il motivo per cui secondo gli scaramantici non si dovrebbe passare sotto una scala e a maggior ragione il Venerdì 17, non è per l’eventualità che possa cadere qualcosa addosso …
Una scala a pioli poggiata al muro forma con questo e il pavimento un triangolo, una figura geometrica dal forte significato simbolico, che ripete sul piano il simbolismo del numero 3.
Molti sono i suoi significati, tra questi quelli di equilibrio e perfezione. Passare sotto la scala vorrebbe dire spezzare questo equilibrio … attirandosi addosso delle sventure e non parliamone poi se ciò avviene di Venerdì 17.
E a proposito di scale non posso che proporti la Scala a Pioli, un’opera al neon dell’artista bresciano Massimo Uberti che forse ha ultimato proprio di Venerdì 17.
Questa è solo una piccola carrellata di oggetti o situazioni che comunemente sono considerate sfavorevoli e legati al Venerdì 17 … che ci hanno aiutato in modo simpatico a sdrammatizzaere e arrivare alla fine di questa giornata.
Forza! Manca poco.
Va detto inoltre che, proprio oggi e proprio in Italia, questo Venerdì 17 è testimonial della giornata nazionale dei gatti, riportando credo nell’animo di tutti un poi forse di perduta serenità.