Venere. Natura, ombra e bellezza è il titolo dell’ultima della serie di mostre ospitate nei celeberrimi e sontuosi saloni di Palazzo Te a Mantova.
Già famosa per la Stanza dei Giganti, l’antica residenza rinascimentale opera dell’architettoe pittore Giulio Romano, grazie all’ della Fondazione Palazzo Te, ha ospitato durante tutto l’anno una serie di mostre con diverse peculiarità ma tutte riguardanti, come unica protagonista Venere.
Tutti i modi in cui Venere, dea della bellezza è stata rappresentata nell’arte, in questo anno sono passati dalle stanze di Palazzo Te.
Di grande spessore inoltre la fattiva collaborazione di grandi musei che per l’occasione hanno volentieri ceduto in prestito per qualche tempo, alcuni dei loro pezzi più preziosi, in chiaro segnale di quanto importante fosse esserci.
Avrai tempo fino al 12 dicembre per ammirare l’ultima mostra che ha preso il via proprio oggi nell’ambito di un più completo progetto dal titolo Venere Divina. Armonia sulla Terra, organizzato e prodotto da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, con la collaborazione del Comune di Mantova con il patrocinio del MiC eil contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Banca Agricola Mantovana.
Non ultimo il sostegno dell’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani L’Associazione associazione di volontariato culturale senza fini di lucro, fondata nel 1997 da un gruppo di privati cittadini con accomunati dall’intento di promuovere, valorizzazione, conservare e recuperare il patrimonio artistico-culturale mantovano di cui Palazzo Te è quasi un emblema.
A quanto sopra si aggiunga il supporto tecnico di Glas Italia, Pilkington, iGuzzini.
Venere. Ospite d’onore da più di un anno a Palazzo Te
Il ciclo di eventi che hanno riguardato esclusivamente ogni espressione di Venere nell’arte, hanno avuto inizio a marzo di quest’anno quando nelle sontuose sale di Palazzo Te ha preso il via il primo evento dei tre previsti all’interno del più ampio progetto.
Apertura dunque con Il Mito di Venere a Palazzo Te, in cui, attraverso venticinque magnifiche opere, si è voluto un po’ ritrovare la figura della dea nelle opere raffiguranti miti e favole antiche.
A seguire e fino al cinque settembre è stata la volta della mostra dal titolo Tiziano. Venere che benda Amore momento in cui, nelle sale di Palazzo Te, direttamente dalla Galleria Borghese di Roma è giunto il famosissimo dipinto del pittore della serenissima.
Quest’ultima mostraVenere. Natura, ombra e bellezza, curata da Claudia Cieri Via, pone invece l’accento su quelle che sono le origini origini del mito di Venere e della sua creazione, recupero che avviene grazie ad un significativo approfondimento intorno alle leggende cinquecentesche in primis ma anche di iconografie più antiche.
Inoltre, il percorso studiato per quest’ultimo evento è dedicato in larga parte parte alla diffusione del mito nelle corti europee e la presenza di Venere come divinità a contatto con la natura ricercandola nelle acque,nei giardini e nei parchi affiancata alle donne più belle dell’epoca.
Una piccola sezione della mostra è riservata all’approfondimento di Venere nella sua idea di legame con maghe e streghe.
Un percorso interessante sotto più aspetti che attrae il visitatore dal primo momento che mette piede a Palazzo Te e chissà che forse, imprevedibilmente, da qui al 12 dicembre, qualcuno possa realmente essere rapito dalla stessa Venere che, lusingata da tanta attenzione, decida magari di nascondersi realmente dietro un dipinto che la ritrae.