A Venezia si introduce una novità: a partire da oggi, 25 aprile 2024, per 29 giornate selezionate, i turisti di giornata dovranno pagare un ticket di 5 euro per accedere alla città. L’obiettivo? Limitare il fenomeno dell’overtourism che tanto affligge la Serenissima. Ma cosa ne pensano veramente coloro che lavorano e vivono del turismo locale, come i ristoratori? Le opinioni sono divise.
Ecco come funziona il ticket di ingresso a Venezia?
Il ticket sarà attivo in giornate specifiche, considerate di “bollino nero”, come il lungo ponte del 25 aprile fino al 1° maggio, e in altri periodi di grande afflusso. Esenti dal pagamento saranno i residenti, i giovani sotto i 14 anni, e diverse altre categorie, inclusi coloro che soggiornano in città.
I ristoratori di Venezia sono preoccupati: molti ritengono che il semplice ticket non basti a moderare gli effetti negativi del turismo di massa e suggeriscono un approccio più integrato per promuovere un turismo rispettoso e sostenibile. Gianluigi Wahba, proprietario del bar Ai Due Leoni, sottolinea l’importanza di valorizzare il tessuto sociale e culturale della città piuttosto che limitarsi a gestire il numero di visitatori.
C’è scetticismo sulla reale efficacia di questa misura. Alcuni, come i gestori di Pietra Rossa, ritengono che senza un sostegno reale alla residenzialità e alle attività locali, ogni restrizione al turismo rischia di essere inutile. La tematica del ticket diventa così un simbolo di un problema più ampio: la difficoltà di gestire il turismo in modo che beneficino sia i visitatori sia chi vive la città.
Un cambio di strategia è necessario?
Per molti la risposta è sì. Limitare il turismo “mordi e fuggi” e incentivare un approccio più consapevole alla visita potrebbe migliorare la qualità della vita urbana e preservare il patrimonio culturale di Venezia. Tuttavia, come sottolinea Andrea Lorenzon di Pietra Rossa, è fondamentale anche favorire la permanenza e l’attività economica di chi sceglie di vivere a Venezia tutto l’anno.
Che ne pensi, tu credi che questa misura possa realmente cambiare il volto del turismo a Venezia o si tratta solo di una soluzione temporanea e superficiale?