Vinicio Capossela sarà presente a Castelnuovo di Garfagnana dove ricorderà i 500 anni da quando Ludovico Ariosto si insediò come governatore della Garfagnana.
Il progetto previsto per il 7 e l’8 agosto è intitolato Di qua, di là, di su, di giù e coinvolgerà scrittori, accademici, gente di teatro.
Il 7 agosto Alle 18:30 partirà la rassegna in piazzetta Ariosto. Il filologo Corrado Bologna parlerà di un testo teatrale incompiuto di Italo Svevo, Ariosto governatore. Svevo scrisse due pagine in versi in cui immaginava un Ariosto ormai anziano che faceva bilanci e si interrogava sulla vita ormai sfuggente, sul tempo che scorre, sull’arte e sull’essere artista. Il testo sarà letto e interpretato dall’attore Andrea Nicolini.
Alle ore 21.30 ci sarà Mimmo Cuticchio con i suoi pupi con lo spettacolo “La pazzia di Orlando – Ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna” .
Vinicio Capossela, dialoghi su Ariosto
Sempre nella sera del 7 agosto Vinicio Capossela dialogherà con lo scrittore e sceneggiatore Massimo Cavazzoni sul tema: “L’Ariosto, dalla luna ai monti”.
L’8 agosto alle 19:30 Vinicio Capossela dialogherà con Sonia Trovato, autrice della pubblicazione A chi nel mar per tanta via m’ha scorto – La fortuna dell’Ariosto nell’Italia contemporanea, all’interno dell’incontro sul tema “Ariosto, Svevo e altri incontri.
Non poteva mancare alle 0re 21:15 la proiezione del film Orlando Furioso di Luca Ronconi.
Dalle 20:30 presso la Fortezza di Mont’Alfonso, la band Staindubatta aprirà il concerto-spettacolo di Vinicio Capossela, proponendo musica ambient/ post rock in dialetto garfagnino.
Capossela salirà sul palco accompagnato dai musicisti Raffaele Tiseo, Vincenzo Vasi, Alessandro Asso Stefana e Giovannangelo De Gennaro.
L’artista è rimasto particolarmente colpito dalle lettere di Ariosto, scritte durante il periodo del governatorato in Garfagnana, un periodo molto sofferto per l’intellettuale che cercava di agire in maniera concreta per svolgere al meglio quel compito non particolarmente desiderato. Capossela è rimasto colpito:
dalla profonda umanità, dal senso di giustizia e anche dall’impotenza nel tentativo di esercitarla. Personalmente mi ha toccato proprio quella amara consapevolezza dell’impossibilità di agire concretamente sulla realtà. I potenti restano sempre intoccabili alla giustizia, e gli umili, i poveri diavoli da quella stessa giustizia finiscono rovinati e offesi. E nonostante questo, però non rassegnarsi, cercare di assolvere al meglio il proprio compito, anche se è un compito non desiderato.
L’esperienza di Ariosto costituisce quindi una importante e concreta riflessione sul difficile e controverso rapporto tra intellettuale e potere che il poeta ha vissuto in tutte le sue sfaccettature. su questo tema Vinicio Capossela ha scritto un suo brano inedito che proporrà durante il suo concerto, che viaggerà all’insegna dei temi della letteratura ariostesca: l’incantesimo, le creature fantastiche, l’ippogrifo, il senno sulla luna.
L’altro brano inedito è dedicato al disorientamento e al timore di Ariosto di fronte alla prima comparsa dell’arma da fuoco, chiamata dal poeta Archibugio o ferrobugio:
L’arma compare più terribile di ogni altro ordigno fantastico, destinata, questa sì, a incidere in maniera indelebile sul reale, per “ruinar il mondo”. E verrebbe da tornare indietro al tempo della sua prima apparizione in modo da poterla “gittare nel profondo dell’inferno dal quale è venuta
Questo è quanto riportato nelle note di Capossela. Ariosto esprime il disorientamento dell’uomo moderno e fa gettare l’arma da fuoco in fondo al mare da Orlando, poichè intuisce che è in grado di distruggere le regole della cavalleria e l’umanità intera. Un’intuizione profetica se pensiamo alla tragica evoluzione.
Per ulteriori informazioni consulta il sito di Vinicio Capossela