Un violino e la sua classica custodia. Questo è ciò che si sono trovati davanti gli operatori della Polizia di Stato durante una perquisizione alla ricerca di sostanze stupefacenti nella casa di un soggetto già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici.
Sicuramente la prima idea saltata in mente agli operatori è stata che nella custodia ci potesse essere nascosta della sostanza stupefacente e la sorpresa deve essere stata grande quando, all’apertura della custodia del violino, si sono trovati realmente difronte ad uno strumento musicale.
Non era un violino come gli altri, di quelli che si tengono in casa dopo aver in gioventù tentato per diletto l’impresa di cimentarsi nell’apprendimento di tale strumento; e questo deve essere da subito saltato agli occhi del personale operante tanto che riposto con la massima cura lo strumento nella sua custodia è stato quasi nell’immediatezza sottoposto ad una verifica da parte di esperti facilmente reperibili vista la vicinanza con la città che ha regalato al mondo i migliori liutai e i migliori violini.
Un violino tornato a casa dal lontano oriente
Se vogliamo pesare le parole per quello che è li loro stretto significato, possiamo senza dubbio affermare che il prezioso violino firmato Nicola Amati, tutto sommato era tornato in qualche modo a casa, certamente nelle mani sbagliate e non evidentemente in quelle del legittimo proprietario ma nella vicenda che la Polizia di Stato con i suoi è riuscita a ricostruire, senz’altro appare singolare che dal giappone un violino così prezioso sia tornato esattamente nelle terre che ne hanno visto forgiare le forme sotto le sapienti mani del liutaio trai più famosi al mondo.
Forse è il caso di dire che la realtà in talune circostanze supera di gran lunga la più fervida fantasia. Sta di fatto che il rinvenimento casuale avvenuto nella città di Parma, capitale 2020 della cultura italiana, ha senza dubbio favorito l’intervento repentino di personale altamente qualificato, chiamato dalla vicinissima città di Cremona; circostanza che ha consentito una certa rapidità di intervento al fine di stabilire il reale valore del violino e l’attribuzione.
Un violino del liutaio Nicola Amati dal valore stimato in circa un milione di euro
Euro più euro meno è questa la quotazione attribuita al violino ritrovato nella casa del sospetto spacciatore.
Fabbricato nel 1600, il violino Nicola Amati ritrovato a Parma, forse nella casa dell’ultimo proprietario aveva certamente pensato di averle viste tutte, avendo cavalcato come un’onda gigante secoli e secoli di storia, lui così fragile, fatto di legni pregiati, scelti ad hoc dalle sapienti mani del liutaio che, per Nicola Amati nello specifico, valutava anche le venature del legno per decidere se un pezzo potesse aspirare a diventare è un violino, anzi meglio: un suo violino.
Per celebrare questo ritrovamento è stata chiamata la famosa violinista Lena Yokoyama, che a Cremona tutti conoscono per la bravura certamente ma che ricordano con smisurato affetto per essere stata la musicista che ha suonato il violino sul tetto dell’ospedale della cittá durante il periodo del lockdown, facendosi portavoce di un messaggio di speranza per tutti.
Benché ora sará riconsegnato al legittimo proprietario, ci piace pensare che anche un violino può decidere di voler tornare a casa e comunque là dove tutto per lui è cominciato.
Idea senz’altro troppo romantica del violino viaggiatore che forse si è fatta trasportare dall’alone di mistero che un ritrovamento di tale portata suscita.
Certo è che l’ambito in cui si è mossa la vicenda di questo violino, percorre le tortuose vie del traffico internazionale di opere d’arte, piaga quanto mai attuale e implacabile che trova le Forze dell’Ordine sempre pronte a contrastarne i meccanismi.
I risultati ottenuti in questo caso sono stati celebrati con un saggio di alcuni brani interpretati dalla violinista Lena Yokoyama che proprio con il violino di Amati recentemente rinvenuto, ha omaggiato le celebrazioni religiose per la festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, alla presenza anche di chi ha materialmente operato sul campo affinché tale violino dal valore quantificato ma direi inestimabile, fosse ritrovato.