Dopo novant’anni dall’inizio della sua costruzione, al Vittoriale degli italiani, sulle rive bresciane del Lago di Garda, nel territorio dell’abitato di Gardone Riviera, all’interno del parco di quella che fu l’ultima dimora del maggiore poeta del ‘900 italiano, Gabriele D’Annunzio, è stato finalmente completato il Parlaggio con un rivestimento di marmo rosso veronese, come da progetto originale dell’architetto Giancarlo Maroni.
Completato già da molti mesi, l’iniziale data individuata per l’inaugurazione era stata indicata nel 12 marzo, giorno per altro dell’anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, un’occasione per una doppia celebrazione che però non è andata in scena per le esigenze sanitarie che ormai tutti conosciamo.
Omaggio al poeta e ai suoi progetti per il Vittoriale degli italiani andato però a buon fine sabato 4 luglio, quando alla presenza delle autorità, è stato finalmente svelato il lavoro di completamento dell’intero complesso.
Il Parlaggio, termine coniato dallo stesso Gabriele d’Annunzio che volle così chiamare l’anfiteatro, la cui realizzazione, fortemente voluta nelle forme degli antichi teatri classici, trovò spazio nell’area del parco del Vittoriale degli italiani forse più suggestiva poiché degradante dolcemente fin quasi alle sponde del lago, posizione che ne agevola dai gradoni, una vista suggestiva.
Nel Vittoriale degli italiani a teatro come nell’antica Pompei
Iniziata tra il 1931 e il 1938, la costruzione del Parlaggio fu ultimata solo nel 1958 ben vent’anni dopo la morte di Gabriele d’Annunzio, il quale però aveva lasciato memoria di come dovesse essere realizzato tutto il complesso.
Dai documenti rinvenuti nel Vittoriale degli italiani, si evince come il poeta abbia suggerito all’architetto Maroni di andare di persona, affiancato dallo scultore Renato Brozzi, fisicamente nell’area degli scavi di Pompei, per visionare da vicino l’anfiteatro che a tutt’oggi risulta essere uno dei più grandi e meglio conservati al mondo; aneddoto questo che indica quanto forte fosse l’intenzione di realizzare, nell’area del parco del Vittoriale degli italiani, un teatro le cui caratteristiche ricalcassero quanto più possibile quelle delle costruzioni classiche, famose anche per l’acustica eccellente.
Compatibilmente con i tempi che ne videro la realizzazione, il Parlaggio fu costruito nella sua struttura portante con materiali moderni quali il cemento armato che ne garantiva senz’altro la solidità e una più agevole realizzazione, ma ne comprometteva irrimediabilmente l’impronta visiva rievocativa delle costruzioni d’epoca greca e romana.
Per questo si pensò al marmo rosso veronese
Il progetto per la realizzazione del Parlaggio, nel complesso monumentale del Vittoriale degli italiani, contemplava una totale copertura in marmo rosso veronese per nascondere interamente tutto il cemento armato al quale si era dovuti ricorrere per la realizzazione.
Opera di completamento che già allora presentava problematiche in relazione agli alti costi dei materiali da utilizzare e che nel tempo non è certo migliorata tanto che, per arrivare al completamento dell’anfiteatro del Vittoriale degli italiani, si è dovuto far confluire una serie di investitori di peso al fine di veder realizzata l’opera nella sua interezza.
Un grande sforzo dunque, ma come dichiarato dal Presidente della Fondazione Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, rappresenta un investimento per la comunità, poiché ribadisce come il Vittoriale degli italiani, essendo una delle case-museo più visitate al mondo, sia certamente un elemento di traino per tutta l’industria del turismo locale e non.
Ed in ultima analisi per nulla trascurabile, sottolinea le potenzialità d’impiego del teatro per fini artistici, apportando una struttura così ben articolata sulle forme degli antichi anfiteatri, un grande contributo in termini di acustica che in ogni performance artistica rappresenta il punto cardine per la riuscita dell’evento.
Un connubio irrinunciabile al quale Gabriele d’Annunzio aveva certo pensato, non rinunciando però al gusto del bello e che da qualche giorno ha trovato realizzazione sia pur per noi posteri.