Vittorio Sgarbi, noto e apprezzatissimo critico d’arte, ha scritto un libro dedicato al dipinto raffigurante l’Ecce Homo, attribuito da più storici e critici d’arte a Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
Il libro si intitola “Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi”, ed è il primo volume che sia stato pubblicato su tale dipinto, vista la sua recente scoperta e l’ancora non certa attribuzione.
Come sappiamo, l’opera è stata ritrovata lo scorso Aprile e, da allora, si è parlato tanto di essa, soprattutto per quanto riguarda il discorso dell’attribuzione.
L’Ecce Homo è stato protagonista di un’asta indetta dalla casa spagnola Ansorena nella città di Madrid. Del dipinto si sa che fu eseguito a Napoli tra il 1606 e il 1607 e che fu portato in Spagna circa cinquant’anni dopo dal viceré spagnolo García Avellaneda y Haro.
Quando è stata svolta l’asta e ci si è resi conto del valore dell’opera, sono state avviate subito le pratiche per dichiararla bene di interesse culturale e per proibirne l’esportazione, nonché la vendita.
Purtroppo il dipinto è destinato a restare in Spagna poiché la Legge di Patrimonio del 1985 enuncia che un bene culturale non può espatriare, tranne se viene dato in prestito per essere esposto temporaneamente. Per questo motivo l’Italia non potrà avere il privilegio di essere la patria di tale capolavoro.
Vittorio Sgarbi e il suo nuovo libro
Il libro di Vittorio Sgarbi è pubblicato dalla casa editrice La Nave di Teseo ed è composto da più di 250 pagine. Si presenta con un’ elegante copertina ed è arricchito da immagini stampate su carta patinata.
Per facilitare il lettore è anche stato diviso in quattro parti. La prima parte si apre con un’ introduzione dell’autore, una testimonianza di Antonello Di Pinto, l’antiquario che si è accorto per primo che l’opera fosse più preziosa di come apparisse e che denunciò la sua presenza all’asta di Madrid.
In apertura vi sono, inoltre, gli interventi scientifici di Francesca Curti, Michele Cuppone e Sara Magister. È incentrata principalmente sul’Ecce Homo Ansorena.
La seconda parte, è un excursus storico che si concentra sugli ultimi settant’anni di critica caravaggesca. Inizia infatti con i primi interventi a cura del famosissimo storico dell’arte Roberto Longhi, avvenuti nel 1951, e continua con i contributi di altrettanti maestri eccelsi del campo come Michele Cuppone e Vittorio Sgarbi stesso.
La terza parte è arricchita dai saggi scritti da Barbara Savina e Giacomo Berra.
Il primo parla della questione delle repliche delle opere caravaggesche, tema sempre attuale e sul quale continuano ad avvicendarsi le più disparate teorie, il secondo invece tratta del caso del San Francesco in meditazione sulla morte, di cui l’autore parla elencando anche i vari originali e le varie copie.
La quarta parte, quella conclusiva, è arricchita dagli interventi di Gianni Papi, Mina Gregori e Sgarbi stesso.
I saggi dei primi due autori sono già stati pubblicati e sono stati scelti per dare un contesto più esaustivo a quello scritto da Vittorio Sgarbi, il quale saggio parla della Maddalena in estasi, sempre del Merisi, della quale si sta tanto discutendo ultimamente.
Per quanto riguarda l’Ecce Homo, l’autore è sicuro dell’attribuzione dell’opera al Caravaggio e, nel volume, ce ne spiega i motivi.
Un libro sicuramente illuminante, che tratta di un argomento fresco che è ancora pieno di controversie e di teorie e che potrà accompagnare il lettore durante questo periodo di fine estate/inizio autunno.
Le letture sull’arte non sono mai troppe e tutte quante arricchiscono le conoscenze del lettore, dando anche spunti riflessivi molto importanti e stimolando le capacità critiche di ognuno.
Assolutamente da non perdere!
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