Hai mai desiderato essere diverso, più forte, più coraggioso? Lucio Corsi, con la sua canzone Volevo essere un duro, ci porta in un viaggio tra sogni di grandezza e la bellezza di essere semplicemente se stessi.
Nel brano, Lucio Corsi elenca una serie di figure mitiche e stereotipi di forza che avrebbe voluto incarnare: un robot, un lottatore di sumo, persino una gallina dalle uova d’oro. Ma dietro questa lista surreale si nasconde una verità universale: quante volte ci siamo sentiti fuori posto, desiderando essere qualcosa di diverso?
La società ci spinge a essere perfetti, indistruttibili, vincenti, ma la realtà è che siamo fragili, insicuri, in bilico. Ed è proprio questa vulnerabilità che ci rende unici.
Il significato di “Volevo essere un duro”
Corsi, con il suo stile poetico e ironico, smonta l’idea dell’eroe invincibile e ci invita a celebrare l’imperfezione. Nel testo canta: “E che le lune senza buche sono fregature, perché in fondo è inutile fuggire dalle tue paure.”

Con questa metafora, l’artista sottolinea che le cicatrici e le insicurezze fanno parte del nostro viaggio. Non serve fingere di essere duri quando la vera forza sta nell’accettazione di sé.
Perché questa canzone ci riguarda tutti
Volevo essere un duro parla a chiunque abbia mai sentito il peso delle aspettative sociali. È un invito a lasciar andare l’idea di dover essere sempre all’altezza di uno standard irraggiungibile e ad abbracciare la propria autenticità.
Lucio Corsi e il suo messaggio rivoluzionario
Con uno stile unico e un sound che mescola tradizione e modernità, Lucio Corsi porta avanti un’idea di musica che non è solo intrattenimento, ma anche riflessione. In un mondo che ci vuole infallibili, la sua voce rappresenta un inno alla libertà di essere se stessi.
E tu? Hai mai sentito il bisogno di essere “più duro” per affrontare la vita? Raccontaci la tua esperienza e unisciti alla discussione sui social! Seguici su Instagram per altre storie e approfondimenti musicali.