Watersurface, è il titolo dell’esposizione inaugurata il 4 agosto a Procida e che resterà visibile fino al 31 dicembre 2022. Si tratta di una mostra fotografica di tre artisti subacquei che hanno realizzato scatti mozzafiato nei fondali marini, per sensibilizzare e contrastare l’inquinamento delle acque.
Il grave problema della plastica negli oceani e dei mari è stato inserito nel programma culturale di Procida capitale italiana della cultura 2022.
Un messaggio importante quello che lancia, cambiare i nostri atteggiamenti per salvaguardare le bellezze dei nostri mari.
Watersurface, una mostra della crudele realtà marina
Watersurface , ci mette davanti la realtà immortalata nelle acque di tutto il mondo, attimi catturati che dimostrano quello che succede, a causa nostra, nell’ecosistema marino, dove l’inquinamento mette a dura prova pesci e molluschi.
Scatti precisi e da un certo punto di vista colmi di amarezza. Un polpo con un pallone, un cavalluccio marino che porta con se una mascherina, una medusa con una cannuccia e mari inquinati.
Rifiuti di ogni genere con cui il mondo degli oceani deve convivere a causa della nostra irresponsabilità.
Dalla terra nasce l’acqua dall’acqua nasce l’anima…
È fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant’altro…
è dolce, salata, salmastra,
è luogo presso cui ci si ferma e su cui si viaggia,
è piacere e paura, nemica ed amica,
è confine ed infinito,
è cambiamento e immutabilità, ricordo ed oblio.Eraclito
dal libro Frammenti
VI-V secolo AC
Procida per l’ambiente, una campagna di sensibilizzazione
Attività di sensibilizzazione sul riciclo e l’invito ad usare borracce, evitando le bottigliette di plastica.
Sulla pagina ufficiale della mostra Watersurface, ci sono dati ben precisi per niente rassicuranti: entro i prossimi tre anni, data molto vicina, gli oceani conterranno una tonnellata di plastica ogni tre tonnellate di pesce ed entro il 2050 ci sarà più plastica che pesce. Nell’Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, galleggia un’isola di plastica di 1,6 milioni di km2, più di 400.000 volte la superficie dell’isola di Procida.
Il Mediterraneo, secondo la ricerca Beach Litter di Legambiente, ha per ogni 100 metri lineari di costa circa 670 rifiuti. La plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto: sui fondali e sulle spiagge della nostra penisola, 134 specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini, sono vittime dell’ingestione di plastica. (fonte Procida 2002)
“Basterebbe poco per un mondo migliore”
I tre fotografi subacquei, Nicholas Samaras, Pasquale Vassallo e Guido Villani, raccontano che, nel loro lavoro, ogni giorno vengono a contatto con le problematiche legate all’inquinamento dei mari.
Il problema più grande e, forse, sottovalutato è il non rendersi conto che alla fine, non vengono danneggiate solo le acque e i pesci ma, indirettamente, noi stessi. Tutta la pattumiera, in un modo o nell’altro la ritroviamo sulle nostre tavole e nei nostri piatti.
Basterebbe poco per migliorare e recuperare la situazione, ma come tutto, dipende solo da noi.